lunedì 25 gennaio 2016

Vantaggi del sistema fiscale maltese Malta ha una tassazione tra le più vantaggiose: l'aliquota per società e persone fisiche è 35%, niente trattenute fiscali o tasse patrimoniali e l'IVA massima è 18%



Malta è uno dei paesi Europei più vantaggiosi in termini di tassazione: l'aliquota per le società e le persone fisiche è al 35%, non vi sono trattenute fiscali, né tasse patrimoniali, né imposta di proprietà e la VAT massima (la nostra IVA) è al 18%, con diverse riduzioni.

Il sistema fiscale maltese ha come obiettivo principale quello di promuovere l'afflusso di capitale dall'estero, per rendere Malta un importante centro commerciale e finanziario. Particolare attenzione è rivolta allo sviluppo del settore finanziario e delle nuove tecnologie.

Uno dei vantaggi primari del sistema fiscale di Malta è la chiarezza e l'uniformità dellaregolamentazione in materia di tassazione societaria, ma anche per i privati gli aspetti positivi sono significativi.

Quali TASSE DIRETTE sono previste a Malta


Il sistema fiscale maltese è di piena imputazione d'imposta, e si applica sia alle persone fisiche che alle società.

I redditi soggetti a tassazione diretta sono:

Il totale delle tasse dipende dalla fascia di aliquota associata al reddito totale maturato, e dipende anche dalla residenza del soggetto tassabile.

Per gli individui che hanno residenza e domicilio a Malta la tassazione si applica a tutti i redditi, indipendentemente dalla provenienza.

I soggetti non residenti invece vedranno tassati solo i redditi maturati sul territorio Maltese, o maturati all’estero ma regolamentati dalla giurisdizione Maltese, mentre il reddito derivante da partecipazioni e royalties non è tassato.

Se si risiede a Malta solo per un periodo di tempo temporaneo, verrà tassato solo il reddito maturato sul territorio Maltese durante il periodo di soggiorno.

Tassazione dei redditi d'impresa

L'unica tassa applicata sui profitti delle società è l'imposta sulle entrate, non sono previste imposte sulla ricchezza o imposte municipali. Questo sistema di tassazione riguarda sia i redditi prodotti da soggetti residenti a Malta che i redditi prodotti nel paese dai non residenti. Inoltre si applica anche alle loro entrate straniere trasferite a Malta, con delle specifiche esenzioni.

Ogni società maltese deve versare un'aliquota d'imposta del 35% sul reddito imponibile, in tre acconti annuali, uno ogni quattro mesi (30 aprile, 31 agosto e 21 dicembre) e il saldo va corrisposto entro la data in cui deve essere presentato il tax return (entro settembre, se l'anno fiscale della società termina in dicembre).

La tassazione maltese mira ad evitare la doppia imposizione in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, operando in base al sistema di piena imputazione (full imputation), che permette agli azionisti delle società di accorpare i dividendi provenienti dalla propria quota societaria con la propria base fiscale, ricevendo un credito d'imposta totale o parziale per la parte dell'imposta pagata in precedenza dalla società sui dividendi distribuiti dalla società stessa. Il tasso di riduzione d'imposta concesso è diverso a seconda del tipo di attività svolta. Poiché l’aliquota più alta per le persone fisiche corrisponde all’aliquota dell’imposta sulle società, questo sistema garantisce che il socio non sia soggetto ad alcuna ulteriore imposta.

Ancora, malta offre le seguenti forme di facilitazioni fiscali per evitare la doppia imposizione sulle entrate:

Tassazione sul reddito delle persone fisiche: lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi

Le persone fisiche sono soggette ad aliquota progressiva che può essere al massimo del 35%. Inoltre, che siano dipendenti o liberi professionisti, devono versare le Social Security Contributions (SSC), che rappresentano la previdenza sociale, pari al 10%+10% nel caso dei dipendenti e al 15% nel caso degli autonomi.

Per i lavoratori dipendenti è il datore di lavoro a trattenere alla fonte l'imposta dovuta e a versare loro i contributi sociali, pari al 10% del salario percepito da questi ultimi. Un altro 10% dei contributi è poi a carico dello stesso lavoratore dipendente, che lo verserà autonomamente.

I lavoratori autonomi invece devono pagare nel corso del'anno una tassa provvisoria in tre rate (20% in aprile, 30% in agosto e 50% in dicembre) e versare il saldo entro il primo semestre dell'anno seguente (30 giugno). Verseranno autonomamente anche gli importi relativi alla previdenza sociale (15%).

Gli individui devono presentare la dichiarazione dei redditi entro il 30 giugno dell'anno successivo a quello considerato e, entro la medesima scadenza, versare le imposte dovute.

Le persone fisiche residenti possono beneficiare di facilitazioni fiscali quali double taxation relief, commonwealth relief e unilateral relief, ma non del flat rate foreign tax credit.

Quali TASSE INDIRETTE si pagano a Malta


La Value Added Tax (VAT), l'equivalente della nostra IVA, è al 18%, ma:

i prodotti alimentari e farmaceutici, trasporto nazionale e internazionale di persone; fornitura e riparazione di aerei di linea e di imbarcazioni; esportazioni; scambi intracomunitari; fornitura di servizi su navi passeggeri da crociera; vendita non soggetta ad imposizione. hanno una VAT allo 0%

la fornitura d'energia elettrica; materiale stampato; attrezzatura medica; antichità ed oggetti d'arte; oggetti ad uso esclusivo di disabili; prodotti dolciari; piccole riparazioni di biciclette, scarpe e prodotti in pelle, vestiti e biancheria per la casa; servizi di assistenza domiciliare; ingresso in musei, mostre d'arte, concerti e teatri hanno una VAT pari al 5%

l'affitto di appartamenti turistici; alberghi; proprietà immobiliari; certi tipi di affitti; servizi resi da organizzazioni no-profit; servizi assicurativi; transazioni bancarie e servizi d'investimento; sports; attività religiose e culturali; lotterie; servizi postali; salute; servizi sociali; educazione; pubblicità e mass-media; fornitura d'acqua per un ente pubblico hanno una VAT del 7%

Le Transfers Tax, che riguardano le transazioni d'immobili e di diritti sugli immobili (aliquota standard del 5% con l'eccezione dei contratti di enfiteusi in cui l’aliquota varia a seconda della durata della concessione) e sul trasferimento di titoli emessi sul mercato (aliquota del 5% o 2% a seconda che le operazioni riguardino azioni di aziende di proprietà o altre tipologie di titoli).

Le ECO-Tax Contributions (le tasse ambientali) sono esigibili su elettrodomestici, diversi tipi di contenitori di bevande, batterie, detersivi e detergenti, imballaggi in plastica, buste di plastica, cartucce stampanti, filtri olio e carburante, servizi da tavola e da cucina in plastica, gomme e altri beni specifici e hanno un importo variabile a seconda della capacità di nuocere all'ambiente dei prodotti e dei materiali utilizzati.

Le Excise Duties sono pretese su beni come sigarette, alcool e prodotti petroliferi.

Le Vehicle Registration Taxes riguardano le vetture automobilistiche sono soggette ad una imposta sulla prima registrazione, che varia a seconda dell’anno di immatricolazione, della potenza del motore e del fatto che il veicolo sia nuovo o di seconda mano.Le Import Duties

Le import duties si applicano solo sui beni importati da paesi terzi esterni all'Unione Europea.

Le sopratasse: dalla primavera del 2005 una sopratassa è applicata sulla consumazione reale di elettricità, sul prezzo di un m3 di acqua utilizzata e sui biglietti aerei. Questi sovraccarichi sono rivisti ogni due mesi per tenere conto del prezzo del gasolio pesante importato complessivamente a Malta.

Malta è un paradiso fiscale?


Il fatto che Malta abbia un sistema fiscale tra i più vantaggiosi non è sinonimo scarsa attenzione alle regole o evasione fiscale. Infatti dal 2010 Malta fa parte del gruppo di nazioni che garantiscono totale trasparenza e collaborazione con gli altri paesi dell’UE per combattere la piaga dell’evasione fiscale.

Prendere la residenza a Malta Tutte le informazioni per prendere la residenza maltese: dall'ingresso nel paese, alla documentazione richiesta, alle procedure per i familiari



La legge consente ai cittadini dell’Unione Europea (UE) di vivere e risiedere a Malta, dove possono esercitare un’attività lavorativa, purché dimostrino di possedere mezzi finanziari sufficienti per non gravare sulla sicurezza sociale maltese, e purché abbiano una copertura sanitaria (normalmente chi lavora, sia come dipendente che autonomo, versa la Social Security, in caso contrario è necessario provvedere alla copertura attraverso una polizza sanitaria privata).

Per l’ingresso nel paese non occorre visto ed è sufficiente un documento di identità in corso di validità (passaporto o carta di identità valida per l’espatrio per i cittadini italiani). Per lavorare, i cittadini comunitari non hanno bisogno di possedere un permesso di lavoro per svolgere un'attività lavorativa a Malta.

Per i primi 3 mesi di permanenza a Malta non sono necessari permessi di residenza. Se si dimostra che ci sono buone probabilità di trovare lavoro, i 3 mesi iniziali possono essere estesi ad ulteriori 3. In questo caso è consigliabile anche iscriversi all’Employment and Training Corporation (ETC, l'equivalente del nostro Centro per l'Impiego) come “job seeker”.

Trascorso questo periodo iniziale, se si svolge un'attività lavorativa a Malta, si può decidere se prendere la residenza maltese o meno. Anche senza residenza maltese, non sarà necessario lasciare Malta, che aderisce al trattato di Schengen. Tuttavia è consigliabile prendere la residenza a Malta per evitare difficoltà relative principalmente alla sfera fiscale e soprattutto per beneficiare dei vantaggi del sistema fiscale maltese. Inoltre, è da considerare che dopo 6 mesi il proprio veicolo non sarà più autorizzato a circolare sul territorio Maltese, e sarà necessario regolarizzarlo presso la Motorizzazione Maltese, versando la relativa tassa di importazione (in caso contrario si dovrà riportarlo in Italia). Se si ha la residenza Maltese invece si è esentati dalla tassa di importazione. Anche se non si possiede un'auto a Malta la residenza comporta numerosi benefici e riduzioni: basti pensare che può essere usato sugli autobus per ottenere la tariffa residenti (con una notevole riduzione rispetto alla tariffa normale riservata ai turisti), o anche tariffe scontate sulle utenze.

Invece se, trascorso il periodo 3+3 mesi inziale, si intende restare a Malta senza esercitare attività lavorativa (è il caso di pensionati, turisti, studenti), è necessario fare richiesta del permesso di residenza, che sarà comunque rilasciato se il richiedente dimostra di disporre di mezzi finanziari sufficienti per non pesare sulle finanze pubbliche maltesi e di copertura sanitaria.

Il permesso di residenza


Il permesso di residenza ordinario (che si concretizza nella “E-Residence”, che svolge sia il ruolo di documento di identità sia quello di permesso di residenza) dura 5 anni ed è rinnovabile; si estende anche ai familiari del lavoratore in possesso della residenza. Le condizioni per ottenerlo:
  • Autosufficienza economica: si deve dimostrare di avere un reddito adeguato per mantenere sé stesso e i propri familiari a carico (in pratica un reddito settimanale di € 92,32 per i single, di € 108.63 per le coppie sposate, oppure un capitale complessivo di € 14.000 per le persone single o di € 23.300 per le coppie sposate. Va aggiunto un reddito settimanale di € 8,15 per ciascun ulteriore familiare a carico).
  • Contratto di lavoro o lavoro autonomo: in questo caso si dovrà presentare la documentazione relativa al contratto di lavoro e all'iscrizione all'ETC, se si è lavoratori dipendenti, mentre se si è lavoratori autonomi sarà necessario presentare l’iscrizione all’ETC come lavoratore autonomo, l’eventuale “Trading Licence” rilasciata dal Trade Department, la registrazione al VAT Department, il numero di Previdenza Sociale Maltese e la documentazioneche attesti l'esistenza di un indirizzo lavorativo.
  • Motivi di studio: è necessario dimostrare di essere iscritti presso un istituto di studio maltese (lettera di ammissione) e di possedere una tessera sanitaria Europea (TEAM o EHIC).

Esiste anche una forma di Residenza Permanente per cittadini dell’U.E. con patrimonio alto (HNW), che consente di beneficiare di un trattamento fiscale agevolato, con un’aliquota al 15% sul reddito proveniente da fonti estere, sarà esente da doppia imposizione, a patto di possedere determinati requisiti: requisiti immobiliari, che si concretizzano nel possesso di un immobile sul territorio Maltese di valore non inferiore a € 400.000, destinato esclusivamente ad uso personale, oppure un contratto di affitto non inferiore a € 20.000 l’anno; requisiti di reddito, ovvero garantire un minimo di imposte annue (almeno € 20.000 annui più € 2.500 per ogni familiare al seguito), totale autosufficienza economica per se’ e per i familiari a carico, con relativa polizza sanitaria, risiedere a Malta non meno di 6 mesi all'anno fuori dal territorio Maltese.

Una volta ottenuta la residenza è necessario iscriversi all'AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) entro i primi 90 giorni, attraverso l’Ambasciata d’Italia a Malta. L'iscrizione garantisce alcuni servizi e diritti costituzionali (diritto di voto per elezioni politiche e per i referendum, rinnovo della patente, possibilità di ottenere nuovi documenti di identità direttamente dall’ufficio consolare di competenza).

mercoledì 13 gennaio 2016

L’ALBANIA SURCLASSA L’ITALIETTA RENZIANA: PIL 2015 +2,7%; INDOVINA PER IL 2016… LEGGI



TIRANA – Passato remoto, quando gli albanesi scappavano verso l’Italia in cerca di fortuna, e molti anche per delinquere. A quell’epoca, anni Novanta, il Belpaese era tra le prime cinque potenze mondiali. Ora, grazie all’euro, alle politiche economiche imposte dalla Ue e supinamente accettate dalla “triade del disastro Monti-Letta-Renzi” l’Italia è uscita perfino dal G8 con un Pil appeso allo zerovirgola qualcosa, mentre l’Albania va a gonfie vele.

Il prodotto interno lordo dell’Albania e’ cresciuto su base annua del 2,98%, durante il terzo trimestre 2015: lo rivelano i dati diffusi oggi dall’Istituto albanese delle statistiche, Instat. La maggiore crescita e’ stata registrata dal settore edile, che per il secondo trimestre consecutivo si rivela il comparto che contribuisce di piu’ sul tasso del Pil, con 1,45 punti percentuali. Di 0,53 punti percentuali il contributo invece del settore delle attivita’ professionali e servizi amministrativi, seguito da quello dell’amministrazione pubblica, educazione e sanita’ con +0,51 punti percentuali. Negativo invece il contributo del settore dell’agricoltura, -0,28 punti percentuali. L’Edilizia, secondo i dati dell’Instat, e’ cresciuta del 16,54 per cento rispetto al terzo trimestre del 2014.

Al secondo posto il gruppo delle attivita’ professionali e servizi amministrativi, con 10,34 per cento, seguito dall’attivita’ del gruppo informazione e comunicazione, +7,37 per cento e del gruppo industria, energia ed acqua, +7,01 per cento. L’attivita’ immobiliare, secondo Instat, ha registrato una crescita del 5,29, mentre per il secondo trimestre consecutivo l’agricoltura risulta in calo con una crescita negativa dell’1,40 per cento. Rispetto al secondo trimestre del 2015, il Pil nazionale ha registrato invece una crescita dello 0,94 per cento.

Per il 2015 le autorita’ albanesi si aspettano un tasso di crescita attorno al 2,7 per cento. Nel primo trimestre il Pil nazionale si e’ attestato a 2,96 per cento, mentre nel secondo trimestre a 2,24 per cento. Per il 2016 invece le autorita’ albanesi si attendono un Pil al 3,4 per cento per raggiungere un tasso del 4 per cento nel 2018. Ma secondo l’ultimo rapporto della Banca Mondiale sulle prospettive della crescita globale, l’andamento economico dell’Albania non dovrebbe superare il 3,5 per cento nel 2017-2018, confermato invece il Pil +3,4% per il 2016.

Dati di cui andare orgogliosi, mentre quelli dell’Italia sono – al confronto – dei rantoli.
© azeindaesterofacile
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