lunedì 7 marzo 2016

DA LONDRA RIVELAZIONE CHOC: MASSIMO 10 ANNI E L’ITALIA SARA’ UNA NAZIONE FINITA




[ CATASTROFE ] Londra rivela che tra massimo 10 anni l’Italia sara’ una nazione finita.“Gli storici del futuro probabilmente guarderanno all’Italia come un caso perfetto di un Paese che è riuscito a passare da una condizione di nazione prospera e leader industriale in soli vent’anni in una condizione di desertificazione economica, di incapacità di gestione demografica, di rampate terzomondializzazione, di caduta verticale della produzione culturale e di un completo caos politico istituzionale. Lo scenario di un serio crollo delle finanze dello Stato italiano sta crescendo, con i ricavi dalla tassazione diretta diminuiti del 7% in luglio, un rapporto deficit/Pil maggiore del 3% e un debito pubblico ben al di sopra del 130%. Peggiorerà”. Così Roberto Orsi,italiano emigrato a Londra per lavorare presso la London School of Economics, prevede il prossimo futuro del Belpaese.



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UN SETTORE DISTRUTTO – Il termometro più indicativo della crisi italiana, secondo orsi, è lo smantellamento del sistema manufatturiero, vera peculiarità del made in Italy a tutti i livelli: “Il 15% del settore manifatturiero in Italia, prima della crisi il più grande in Europa dopo la Germania, è stato distrutto e circa 32.000 aziende sono scomparse. Questo dato da solo dimostra l’immensa quantità di danni irreparabili che il Paese subisce. Questa situazione ha le sue radici nella cultura politica enormemente degradata dell’élite del Paese, che, negli ultimi decenni, ha negoziato e firmato numerosi accordi e trattati internazionali, senza mai considerare il reale interesse economico del Paese e senza alcuna pianificazione significativa del futuro della nazione. L’Italia non avrebbe potuto affrontare l’ultima ondata di globalizzazione in condizioni peggiori. La leadership del Paese non ha mai riconosciuto che l’apertura indiscriminata di prodotti industriali a basso costo dell’Asia avrebbe distrutto industrie una volta leader in Italia negli stessi settori. Ha firmato i trattati sull’Euro promettendo ai partner europei riforme mai attuate, ma impegnandosi in politiche di austerità. Ha firmato il regolamento di Dublino sui confini dell’UE sapendo perfettamente che l’Italia non è neanche lontanamente in grado (come dimostra il continuo afflusso di immigrati clandestini a Lampedusa e gli inevitabili incidenti mortali) di pattugliare e proteggere i suoi confini. Di conseguenza, l’Italia si è rinchiusa in una rete di strutture giuridiche che rendono la scomparsa completa della nazione certa”. (Continua sotto)

RESPONSABILITA’ POLITICHE – Quando si tratta di individuare le responsabilità, Orsi non ha dubbi nel puntare il dito contro la politica: “L’Italia è entrata in un periodo di anomalia costituzionale. Perché i politici di partito hanno portato il Paese ad un quasi collasso nel 2011, un evento che avrebbe avuto gravi conseguenze a livello globale. Il Paese è stato essenzialmente governato da tecnocrati provenienti dall’ufficio dell’ex Presidente Repubblica, i burocrati di diversi ministeri chiave e la Banca d’Italia. Il loro compito è quello di garantire la stabilità in Italia nei confronti dell’UE e dei mercati finanziari a qualsiasi costo. Questo è stato finora raggiunto emarginando sia i partiti politici sia il Parlamento a livelli senza precedenti, e con un interventismo onnipresente e costituzionalmente discutibile del Presidente della Repubblica , che ha esteso i suoi poteri ben oltre i confini dell’ordine repubblicano. L’interventismo dell’ex Presidente è stato particolarmente evidente nella creazione del governo Monti e dei due successivi esecutivi, che sono entrambi espressione diretta del Quirinale. L’illusione ormai diffusa, che molti italiani coltivano, è credere che il Presidente, la Banca d’Italia e la burocrazia sappiano come salvare il Paese. Saranno amaramente delusi. L’attuale leadership non ha la capacità, e forse neppure l’intenzione, di salvare il Paese dalla rovina. Sarebbe facile sostenere che Monti ha aggravato la già grave recessione. Chi lo ha sostituito ha seguito esattamente lo stesso percorso: tutto deve essere sacrificato in nome della stabilità.


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I tecnocrati condividono le stesse origini culturali dei partiti politici e, in simbiosi con loro, sono riusciti ad elevarsi alle loro posizioni attuali: è quindi inutile pensare che otterranno risultati migliori, dal momento che non sono neppure in grado di avere una visione a lungo termine per il Paese. Sono in realtà i garanti della scomparsa dell’Italia”

martedì 1 marzo 2016

Trasferirsi in Bulgaria: Rifugio Fiscale d’Europa



In questo report scoprirai perché trasferirsi in Bulgaria oggi costituisce una delle migliori opportunità per gli italiani che vogliono pagare poche tasse pur restando entro i confini dell’Unione Europea.
La Bulgaria è considerata l’Eldorado fiscale d’Europa perché
concentra in sé numerosi vantaggi. Innanzitutto devi sapere che se
decidi di trasferirti in Bulgaria sappi che devi vivere 6 mesi in loco
per poter aver riconosciuto il titolo di residente. Per cui se non sei
residente in Bulgaria pagheresti le imposte solo per il reddito generato
in Bulgaria, non sul reddito generato altrove.A dire il vero questo è un aspetto abbastanza comune di tutti i
paesi, viceversa le perle che ci nasconde la Bulgaria sono veramente
uniche. Ti invito a scoprirle insieme a me in questo articolo. Stai per
conoscere un paese che racchiude in sé grandi sorprese per coloro che
cercano sollievo dalle imposte.

Pressione fiscale ridicola

Tra i vantaggi principali di chi decide di trasferirsi in Bulgaria
c’è innanzitutto l’imposizione fiscale più bassa tra i paesi dell’Unione
Europea. L’imposta sul reddito personale è solo del 10%. Allo stato
attuale non esiste un altro paese aderente alla UE con un’imposizione
fiscale tanto bassa. Sicuramente altri paesi europei hanno
un’imposizione fiscale simile alla Bulgaria (Andorra, Montenegro,
Albania, Macedonia…) ma nessuno di questi è membro UE.
Invece la Bulgaria è l’unico paese UE ad avere una flat tax del 10%,
almeno fino a quando non entreranno anche gli altri paesi balcanici che
hanno imposizioni fiscali del suo stesso livello.
Come se non bastasse anche il reddito di impresa è tassato solo al
10%. Adesso si capisce perché definisco la Bulgaria l’Eldorado fiscale
d’Europa. Chi si trasferisce a Sofia o a Varna riceve dei benefici
incredibili.Quindi se decidi di trasferirti in Bulgaria pagheresti 10% sul
reddito personale e il 10% sul reddito di impresa. Un vero affare!
Invece l’IVA bulgara (20%) è più allineta sui livelli europei ma
comunque più bassa di quella italiana che adesso sta per raggiungere il
23% (e presto forse addirittura il 25% …).


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Niente dogane con i paesi UE

Ora immagina di vivere in un mercato unico europeo circondato da
paesi con pressioni fiscali che vanno dal 30% al 60%. Poi ci sei tu con
la tua azienda che hai accesso al medesimo mercato ma con una pressione
fiscale del 10%. Ti rendi conto? Avresti un introito che va dal 30% al
60% in più che puoi usare per migliorare il prodotto, la rete
commerciale oppure per abbassare i prezzi.
E’ questa la realtà della Bulgaria, un vantaggio fiscale incredibile
poiché hai accesso al mercato unico europeo senza pagarne le imposte
folli.Questo concetto l’ha capito molto bene la Swanson Health Products (scopri come ha invaso il mercato europeo),
azienda americana che produce integratori, che ha stabilito la propria
sede a Sofia per aggredire il mercato europeo degli integratori
alimentari. Loro hanno deciso di trasferirsi in Bulgaria appositamente
per aggredire il mercato europeo.Infatti se trasferisci l’impresa in Bulgaria non pagheresti i dazi di
esportazione quando vendi merce nel resto d’Europa. Quindi avere
un’impresa in Bulgaria è come avere un’impresa che può vendere in
Francia o in Italia senza però dover pagare le immonde imposte locali.Inoltre la Bulgaria possiede sia un accesso via mare che via terra al resto dei paesi europei.Dal punto di vista del trasporto aereo un viaggio da Roma a Sofia
(andata e ritorno) costa intorno ai 230€ e richiede circa 2 ore
(diretto). Quindi è assolutamente fattibile per chi vuole comunque
mantenere un rapporto con l’Italia.



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Trasferirsi in Bulgaria: costo della vita ridotto

In genere il problema dei paradisi fiscali è che le imposte sono basse, ma il costo della vita è spropositatamente alto.Ebbene questo non e’ il caso della Bulgaria dove il costo della vita è
tra i più bassi d’Europa. Secondo il sito web Numbeo
(http://goo.gl/zYgM8L) che compara il costo della vita tra i diversi
paesi e città avresti bisogno di uno stipendio mensile di 1600€ per
avere lo stesso stile di vita che hai a Roma con 3700€. Niente male!Quindi con 1600€ fai la vita che uno che vive a Roma fa con 3700€. Il
che significa che se invece hai un reddito da 3700€ in Bulgaria fai
una vita di uno che a Roma guadagna circa 9000€.In più tieni conto che non stiamo parlando di un paese africano senza
infrastrutture, ma di un paese ex sovietico, quindi con servizi
pubblici, strade, ospedali, scuole, giardini….E’ un momento storico particolare in cui la Bulgaria racchiude decine
di vantaggi che non troveresti da nessun’altra parte. Ecco perché io
sono un sostenitore accanito di questo paese.Certamente non ti aspettare le bellezze paesaggistiche e la cucina
dell’Italia, ma non puoi pretendere tutto.
Devi fare delle scelte!
Trasferirsi in Bulgaria è probabilmente una delle migliori scelte che potrebbe fare un imprenditore o un professionista italiano
© azeindaesterofacile
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