mercoledì 28 ottobre 2015

Costituire una SRL in Slovenia



La società SRL (società responsabilità limitata) può essere costituita da una sola persona con un atto unilaterale o da due o più persone (fisiche o giuridiche). La società a responsabilità limitata è l’unica società nella quale il numero dei soci è limitato ad un massimo di cinquanta. Solo eccezionalmente possono essercene di più con un permesso speciale del Ministro dell’Economia. Essendo la SRL una società di capitale, la sua forma è rigorosamente prescritta (atto notarile/autentica notarile). La società risponde dei propri obblighi con tutto il proprio patrimonio. I soci non rispondono per i suoi obblighi. La legge stabilisce il capitale sociale minimo: 7.500,00 EUR (versato interamente).

I documenti necessari per costituire una SRL in Slovenia sono:
  • per le persone fisiche – carta d’identità (o passaporto)
  • per le persone giuridiche – visura

Inoltre occorrono anche i seguenti dati:
  • La denominazione della società
  • La sede della società (possiamo domiciliarla presso lo studio)
  • I soci e le quote (%)
  • L’attività primaria della società (non esistono »studi di settore«, con la stessa SRL si possono svolgere diverse attività)

Il nostro servizio »all inclusive« comprende:
  • Consulenze imprenditoriali/aziendali
  • Sviluppo soluzioni ad hoc
  • Ottenimento del codice fiscale sloveno per soci e dirigenti
  • Preparazione degli atti e di altra documentazione per costituire una SRL
  • Assistenza davanti al notaio
  • Apertura conto bancario per il versamento del capitale sociale – assistenza
  • Iscrizione della società nel registro dell’IVA, preparazione del business plan della società
  • La prima dichiarazione del reddito (necessaria per calcolare l’anticipo mensile dell’a imposta sul reddito per il 2013
  • Attivazione del conto bancario presso la banca dopo l’iscrizione della società
  • Traduzione in lingua italiana degli atti e di altra documentazione (in base al numero delle pagine e le ore presso il notaio)

Acquistare una SRL

Vendiamo società già costituite con conto bancario aperto. Inoltre offriamo anche società provviste di partita IVA internazionale (iscritte nel VIES). In tutte le società il capitale sociale è stato già versato e pertanto non occorre capitalizzarle. Le società sono SRL attive da subito e possono essere acquisite dal nuovo proprietario in un solo giorno.

I documenti necessari per rilevare una SRL in Slovenia sono:
  • per le persone fisice – carta d’identità (o il passaporto)
  • per le persone giuridiche – visura camerale

Inoltre occorrono anche i seguenti dati:
  • La denominazione della società se vuole cambiare il nome già esistente.
  • La sede della società (possiamo domiciliare presso lo studio)
  • I soci e le quote (%)
  • L’attività primaria della società (non esistono »studi di settore«, con la stessa SRL si possono svolgere diverse attività)

Il tutto viene svolto dal notaio, con tradutore giuridico Italiano:
  • Dove si dichiara che le società sono state revisionate e non hanno debiti (dichiarazione del Ministero delle Entrate sloveno)
  • Che ha il bilancio chiuso a zero positivo
  • Tutti i dati della società »ex novo« vengono cancelati e la società viene iscritta nel registro delle imprese con i vostri dati.

Il Sistema Fiscale in Slovenia



Tassa corporativa sul reddito Agevolazioni Ripartizioni degli utili Tassa sui redditi da capitale IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) Tassa patrimoniale Tassa sulla vendita degli immobili Contributi previdenziali Tassa sullo stipendio Tassa sul reddito delle persone fisiche.
  • Tassazione unica 17 %
  • 100% d’investimento in R&D
  • fino al 40% dell’investimento in attrezzature e beni intangibili a lungo termine
  • 0% sui dividendi pagati ai soci degli stati membri;
  • 15% per gli altri stati (dipende dai contratti bilaterali)
  • 0 – 25% (dipende dal tempo di possesso)
  • 22% – aliquota standard;
  • 9.5% – aliquota ridotta
  • 0%
  • 2%
  • 16.1% a carico del datore di lavoro;
  • 22.1% a carico del dipendente
  • Abolita nel 2009
  • Tassa progressiva: 16%, 27%, 41% e 50 %

Fonte: Ministrstvo za finance (Ministero delle Finanze di Slovenia), 2013

Le tasse vengono pagate a DURS (ufficio delle entrate Sloveno). Le tasse d’importazione, IVA e accise vengono pagate a CURS (dogana Slovena).

Agevolazioni

Lo stato Sloveno offre agevolazioni e finanziamenti per attivita’ che creano posti di lavoro.

Detrazioni

I costi della societa si possono detrarre fino al 100%.

Tassazione per ditta individuale semplificata (imprenditore autonomo - s.p.)

Gli imprenditori possono scegliere questo tipo di attivita fino ad un fatturato di 50.000,00 eur. Questo tipo di impresa e adatta principalmente a chi fornisce sopratutto servizi o consulenze. Non serve gestire la contabilita’, ma solo l’elenco delle fatture emesse.

Alla fine dell’ anno fiscale, si deducono i costi calcolati in modo forfettario del 70% e sull’utile si calcola il 20% di tasse a titolo d’imposta.

Esempio: Su un fatturato di 50.000,00 eur la somma delle tasse da versare e di 3.000,00 eur (tassa sul utile 6%).

Le tasse vengono pagate a DURS (ufficio delle entrate Sloveno). Le tasse d’importazione, IVA e accise vengono pagate a CURS (dogana Slovena).

Perché scegliere la Slovenia?!

  • Unica tassazione sull’utile SRL 17 %
  • Detrazioni del 100% dei costi societari
  • Assenza IRAP
  • Assenza dello “studio di settore”
  • Assenza INAIL
  • Assenza articolo 18
  • Assenza TFR
  • Territorio bilingue Italiano
  • Posizione geografica strategica (Est UE)
  • Reg. veicoli aziendali a costo minimo
  • Agevolazioni fiscali per acquisto attrezzature
  • Costo del lavoro basso
  • Costi energetici bassi
  • Rischio paese molto basso

Se credi che una “SRL” in Slovenia possa essere la soluzione adatta alla tua situazione, ti invitiamo a compilare il modulo di contatto per prenotare una consulenza gratuita CLICCANDO QUI ADESSO

mercoledì 14 ottobre 2015

Il Fisco Ti ammazza ? 10% fisso in Bulgaria che aspetti Facciamo una Srl ?


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venerdì 9 ottobre 2015

L’italia non e nemmeno un paese per vecchi ….i Pensionati scappano in Bulgaria



Pensionati in fuga dall’Italia:

vita da ricchi con la stessa pensione e i risparmi.
Per l’Istat sono 473mila gli over 60 che vivono all’estero, in Paesi dell'Unione europea, ma anche nel Caribe, in Asia e Maghreb. Partono soprattutto per motivi economici, perché stanchi dello stile di vita e di pensioni insufficienti e sono attirati da Stati con un regime fiscale agevolato. La testimonianza a ilfattoquotidiano.it: “La mia seconda vita è a Sofia. Voglio che le mie ceneri siano gettate nel Mar Nero”
L’Italia non è nemmeno un Paese per vecchi. Oggi i pensionati sono in fuga insieme ai giovani. Per l’Istat sono 473mila gli over 60 che vivono all’estero. Gli ultimi a partire lo fanno soprattutto per motivi economici. Nel nostro Paese un pensionato su due prende meno di mille euro al mese. E così fa le valigie chi non vuole rinunciare allo status di un tempo. Chi altrimenti dovrebbe trasferirsi a casa del figlio per arrivare a fine mese. Chi è deluso dalla politica, dallo sfacelo dell’economia, dalla maleducazione delle persone. Chi è in cerca del benessere, lontano da ansie e stress e possibilmente al caldo. Chi dopo la morte del coniuge non ce la fa più a frequentare i soliti luoghi.Costa Rica, Thailandia, Filippine, Colombia, Brasile e Cuba dove, secondo l’Inps, i pensionati italiani da 20 nel 2010 sono passati a 70 dopo l’apertura delle frontiere a gennaio 2013. E ancoraPanama, Canarie, Tunisia, Marocco, Capo Verde, Kenya e Bulgaria sono le mete di ritiro più gettonate nell’ultimo anno. Le nuove terre di residenza dove qualcuno desidera perfino essere seppellito. Pubblicità

La gentilezza della Thailandia – “Qui la gente è gentile e ti saluta per strada”, dice Antonio 65 anni, che due anni fa ha salutato la costiera amalfitana per trasferirsi a Phuket, in Thailandia (dove vivono 350 pensionati italiani, cioè 200 in più rispetto a tre anni fa). Il senso di sicurezza che avverte per strada lo fa respirare: “Posso lasciare il motorino con il casco nelle zone più affollate e nessuno me lo ruba”.Ingegnere ed ex dipendente comunale: “Ho chiuso lo studio dopo la morte di mia moglienel 2001. Per ora vivo di risparmi ma sono in attesa della pensione Inpdap, mille euro netti al mese: qui è lo stipendio di un dirigente!”. Antonio vive in un monolocale di fronte all’università, per l’affitto spende cento euro al mese, più 15 euro circa per le bollette, e giura: “La stanza mi serve solo per dormire, il resto del giorno lo passo fuori. Il clima è sempre bello”. E dell’Italia dice: “Sembra un formicaio impazzito. Io non voglio più vivere così”. In Thailandia si può permettere di tutto: “Pago 1,20 euro per un pasto, 2,50 per una camicia e 4/5 per un paio di pantaloni. E 200 euro di tasse all’anno. Ho una bella macchina e vivo nel quartiere più esclusivo dell’isola”. Se fosse rimasto in Italia non avrebbe potuto mantenere lo stile di vita di quando lavorava. Anche la compagnia non gli manca. “Ho tanti amici italiani”.

Come Giovanni 62 anni, di Padova, ex impiegato di banca, dal 2006 in Thailandia. “Sono partito perché non sopportavo l’idea di starmene da solo con le mani in mano”, racconta Giovanni, divorziato dal 2002. Cosa fa in Thailandia adesso? “Vivo! Ho scoperto uno stile semplice e più naturale: vado in spiaggia e a pescare quasi tutti i giorni, gli abitanti vivono alla giornata e ti trasmettono molta serenità”. Giovanni prende duemila euro di pensione. Si è comprato una casa dove abita con la sua nuova compagna. “Un altro motivo per cui me ne sono andato dall’Italia è l’arroganza delle persone, la poca serietà dei politici e la situazione che non si smuove. Ero stanco di tutto questo, davvero”.

Al sole di Tenerife – La signora Elena, toscana di nascita, nella vita precedente faceva la stilista aMilano. Poi tre anni fa ha voltato pagina, a Tenerife. Oggi studia spagnolo e sta all’aria aperta con le amiche. Perché ha fatto le valigie? “Non per soldi. In Italia soffrivo di mal di schiena. Qui mi sono ripresa: il microclima delle Canarie mi aiuta sia fisicamente sia psicologicamente. Poi, mi creda, non ho più potuto assistere al degrado culturale, alle piccole industrie che chiudevano a favore delle grandi catene. Ai governi vergognosi. È stato troppo umiliante”. Quali sono i vantaggi dell’isola? “Il clima, caldo e non piovoso tutto l’anno, e il fatto di essere nell’Unione Europea con un’impostazione da Paese nordico: burocrazia e sanità efficiente, ordine, pulizia, ambiente curato. Mi fa sentire rispettata”. Pensa di rientrare in Italia? “Mai. Neanche nella tomba. Voglio essere seppellita qui”.

Panama, Costa Rica, Belize: alla ricerca di regimi fiscali agevolati e qualità di vita – “In un anno le richieste di pensionati sono aumentate del 30 per cento – dice Alessandro Castagna, responsabile di Voglioviverecosì, il portale dedicato a chi vuole cambiare vita -. Andalusia e isole Canarie sono le destinazioni più frequenti perché sono abbastanza vicine, fanno parte dell’Unione Europea, godono di un buon sistema sanitario, c’è poca criminalità, burocrazia efficiente e la linguaè facile”. La conferma arriva anche da Massimo di Mollotutto, altro sito web delle opportunità oltreconfine -. Gli anziani vogliono informarsi sulle mete migliori, sul costodella vita, su come si fa a trasferire residenza e pensione all’estero. Noi abbiamo referenti italiani in loco con cui possiamo metterli in contatto. In generale – precisa Dallaglio – attirano i Paesi con unregime fiscale agevolato, per esempio la Tunisia, dove si sborsa il 25 per cento di tasse sul 20 per cento di reddito. E c’è un accordo che garantisce ai pensionati italiani una copertura medica totale.

Anche in Costa Rica, dopo un pagamento mensile in base al reddito (massimo cento euro), si ricevono le cure completamente gratis. Mentre in Belize, altra nuova meta di ritiro, i vantaggi fiscali vanno dal rimborso di tutte le spese necessarie per il cambio di residenza, allo sconto del 50 per cento su tutte quelle di soggiorno temporaneo sostenute prima di acquistare o affittare una casa, sulle assicurazioni mediche e i biglietti aerei. E a Panama – aggiunge – per chiunque abbia una pensione governativa o corporativa di almeno 700 euro al mese la residenza è quasi automatica”.

“In Tunisia vita da re per chi non ha problemi di salute” – Adriano 66 anni, ex infermiere, si è rifatto una vita in Tunisia, raggiunta quattro anni fa. Con la sua pensione, da 900 euro, a Torino si era dovuto trovare un secondo lavoro per sopravvivere. “Da quando sono qui ho guadagnato quindici anni. Non ho mai preso un raffreddore, e ho smesso di prendere le pastiglie per gastrite,mal di testa e pressione, non ne ho più bisogno”. Ha scelto questo Stato perché ci abitavano già degli amici. “Alla fine del mese in Italia non mi rimaneva più niente: 400 euro per un monolocale da 30 metri quadri, poi le bollette e le spese per la macchina”.

A Susa, città turistica tunisina, ha preso in affitto un piano di una casa sul mare: oltre cento metri quadrati, arredato, per 260 euro al mese. E ne spende altri 150 per cibo e detersivi. “Vivo con poco più di 400 euro al mese e faccio una vita da re: ho la donna delle pulizie, otto telefoni cellulari (il prezzo è di circa 20 euro l’uno), una tv, faccio shopping e vado al ristorante almeno due volte alla settimana. Un pasto mi costa circa cinque euro”. Adriano in Tunisia non ha più bisogno dell’auto. “Mi muovo con i pulmini pubblici: si fermano dove vuoi tu, basta alzare la mano. Il biglietto non costa neanche 50 centesimi. Anche i taxi sono economici: un euro per sette chilometri”. Unico neo: lasanità. “Le strutture sono fatiscenti. Consiglio di venire qui soltanto a chi non ha problemi di salute”.

Nel 2013 l’Inps ha registrato 250 pensionati residenti in Tunisia, quasi cento in più rispetto al 2010. Renato è socio di una agenzia ,nata nel 2008, che si occupa di assistere in loco chi è intenzionato a stabilirsi nel Paese (dal permesso di soggiorno al trasferimento della pensione, apertura del conto in banca fino ai corsi di francese e arabo). “Nel 60 per cento dei casi si tratta di pensionati che in Italia prendono dai 500 ai 600 euro al mese, reddito che una volta trasferito in Tunisia è lordo e di questo l’80 per cento è defiscalizzato, mentre la base imponibile è solo sul 20 per cento del rimanente (pari a circa il 6/7 per cento). Questo target cerca case in affitto da 180 a 230 euro al mese, di solito con una camera da letto e salone. Ma non ci sono solo i piccoli pensionati – precisa Fortino – Abbiamo seguito anche ex medici, direttori di banca, imprenditori,dirigenti statali, che qui lievitano il loro potere di acquisto. Ultimamente arrivano italiani di mezza età tagliati fuori dal mercato del lavoro che qui provano a reinventarsi: dal maestro di tennis all’istruttore cinofilo e psicologo”.

“Addio Lecco, spargete le mie ceneri nel Mar Nero” – La Bulgaria è l’ennesimo Eldorado per anziani: quelli italiani sono 364 contro i 106 di tre anni fa. Franco 66 anni, è uno di questi. Vive nella capitale, Sofia, da ottobre 2009. Ex camionista di Mandello del Lario, in provincia di Lecco, separato dal 2005 e in pensione dal 2007 con 1200 euro al mese. È stato intervistato dalleIene e dopo che il servizio è andato in onda, a gennaio, la sua casella di posta elettronica è stata presa d’assalto: 1600 mail in dieci giorni da parte di pensionati, tutti italiani, di cui il 20 per cento già residente all’estero: “Mi hanno scritto dalle Canarie, Francia, Svizzera, Belgio, Germania, Lituania,Sudafrica, Mauritania, Congo, Brasile, Filippine e New York”, dice Franco, ancora incredulo. Gli hanno chiesto di tutto: “Come si sta, dov’è la Bulgaria, quante tasse ci sono, se c’è l’euro, se è vero che l’assicurazione della macchina costa un terzo (vero), quanto tempo serve per avere iltrasferimento della pensione lorda e della residenza”. Risposta: “Dipende da quanto impiega ilComune italiano di residenza a mandarti il certificato di cambio di residenza. A me lo hanno spedito dopo 20 giorni ma c’è chi aspetta anche 5 mesi. Comunque qui nel giro di una settimana l’ufficio immigrazione ti fornisce la tua carta d’identità bulgara. Prima però devi presentare un documento di riconoscimento italiano, un contratto di affitto e un conto corrente in una banca locale, che apri subito con 50 euro. Dopodiché vai in ambasciata per l’iscrizione all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, cioè l’Aire”.

Nel frattempo Franco è diventato referente per un sito di trasferimento all’estero e quasi ogni settimana accoglie gruppi di pensionati che vengono qui per un sopralluogo. Franco vive con la nuova moglie, una signora bulgara della sua età, in un appartamento in centro di 50 metri quadri, che gli costa al mese 20 euro di affitto: “Mia moglie è inquilina dai tempi del regime comunista e il canone è rimasto uguale”. Altrimenti per un alloggio arredato della stessa superficie si spendono 200 euro. Cinquanta euro in più per 80 metri quadrati. Per le bollette? “40 euro al mese di elettricità e 12 per l’acqua. Qui non c’è il gas, abbiamo il boiler e il piano di cottura elettrico”, spiega Franco. E la spesa? “300 euro al mese per due persone. Anche il fisco non strozza: circa il 18 per cento di tasse e il sei per cento se sei pensionato”. Risultato: “Oggi vivo da nababbo e non più da barbone come in Italia, dove al venti del mese ero costretto ad attingere ai risparmi, che a forza di fare così sarebbero finiti alla svelta”. Svantaggi? “La lingua, ma la gente è cordiale e appena può ti aiuta, mi ricorda gli italiani negli anni ‘60 e ’70”. La Bulgaria è entrata nell’Unione europea nel 2007 ma non ha adottato l’euro: “La moneta è il lev e vale quasi due euro”, risponde Franco alle decine di pensionati che gli continuano a scrivere. Tornerà a Lecco prima o poi?


“Assolutamente no. Voglio che le mie ceneri siano gettate nel Mar Nero”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

SRL in Bulgaria ?



LO SAI CHE ……La Nazione Bulgara entrata a far parte dell’Unione Europea dal 2009 e ha provveduto a semplificare le

Procedure Commerciali.?

Per aprire una società in Bulgaria non è richiesto l’obbligo di residenza ed è anzi possibile, la domiciliazione aziendale, tenendo comunque in considerazione all’apertura di una società estera,da parte di un residente in Italia, le norme in materia antielusiva del fisco e in particolare il decreto Bersani in materia di esterovestizione.

E’ chiaro che, lo scopo principale della localizzazione di un’azienda o impresa in un paese con un regime fiscale più vantaggioso di quello nazionale, è quella di fare in modo che gli utili siano sottoposti ad una minore tassazione.

Per questi motivi principalmente si rende necessaria una consulenza specializzata che, in linea con le normative Italiane, Bulgare e in applicazione delle normative Europee sui rapporti tra Stati-membri, possa fornire le indicazioni per una corretta apertura e formalizzazione di una società in Bulgaria, tenendo innanzitutto in considerazione:
​​le esigenze concrete del cliente

gli scopi che lo stesso si è posto
sua situazione e posizione in Italia

I tipi di società previsti dal codice civile del Paese sono quelle comuni per tutti i paesi, che già si conoscono, quali:
Società in nome collettivo
Società in accomandita semplice
Società a responsabilità limitata
Società per Azioni

Le ultime due sono le tipologie più diffuse, la prima utile per le piccole e medie aziende, l’altra per i grandi imprenditori.

Una recente disposizione di Legge ha previsto che il capitale sociale della s.r.l possa essere pari a 1 euro, mentre per le S.p.A. di 25.000 euro, facilitando così l’apertura di un numero maggiore di centri d’affari.

Le società come di norma, vanno costituite davanti a un notaio presentando lo statuto e con il versamento del capitale sociale e la sua ripartizione in quote. Per ognuna dovrà essere nominato un rappresentante legale o un consiglio d’amministrazione per le S.p.A.

Nelle Società per Azioni il capitale minimo è di venticinquemila euro di cui solo il 25% sarà versato all'atto della registrazione in un apposito conto corrente bancario, il resto entro due anni. Non ci sono limiti numerici all’apertura di conti correnti che possono essere gestiti online.

Approvato l’atto costitutivo, la Società va registrata all’ufficio locale di tassazione,mentre l’attività svolta sarà dichiarata all’istituto di statistica nazionale, alle autorità doganali se il fine della società prevede gli scambi con l’estero.

Nel giro di una settimana la società è operativa

La tassazione sull’imponibile è sempre del 10%

Le spese di contabilità annue sono decisamente basse.



Personale specializzato Bulgaro


Grazie al basso costo di personale qualificato è possibile inviare in missione personale bulgaro in ogni paese europeo, al fine di compiere prestazioni lavorative a tempo determinato nei settori quali: edilizia, agricoltura, giardinaggio, pulizie, autotrasporto, manutenzioni ed ogni altro settore di prestazioni di servizi.



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