domenica 27 dicembre 2015

APPLE PRESA A MORSI DAL FISCO USA: “EVADE UN MILIONE ALL’ORA”, MA AL SENATO USA TIM COOK NEGA TUTTO


Tim Cook smentisce le accuse di evasione fiscale davanti al Senato Usa: “Non siamo andati in Irlanda per pagare meno tasse, ma per vendere all’estero” - I senatori gli rispondono per le rime: “Cupertino elude 1 mln all’ora” - Tremano anche i competitor di Apple come Microsoft e HP…

CEO DI APPLE TIM COOK
«Abbiamo pagato tutte le tasse dovute, ogni singolo dollaro. Non ricorriamo a trucchetti fiscali». Lo ha affermato l'amministratore delegato di Apple, Tim Cook, nel corso dell'audizione che si è tenuta ieri davanti alla sottocommissione permanente d'indagine del Senato per far luce sulla presunta, colossale frode fiscale perpetrata dal colosso californiano che grazie all'iPhone ha intascato 41.7 miliardi nel 2012, contendendo alla Exxon Mobil il primato di compagnia più profittevole al mondo.

Un rapporto di 40 pagine del Senato appena pubblicato accusa Apple di aver eluso tasse per 74 miliardi di dollari tra il 2009 e il 2012, attraverso una «complessa rete di entità all'estero, senza dipendenti né sedi effettive». «Un'evasione da 25 milioni di dollari al giorno, o più di un milione all'ora», secondo gli investigatori che hanno puntato il dito contro la sua sede in Irlanda, da cui Apple gestisce le operazioni in Europa, Africa, Medio Oriente, India e Asia.

L'Irlanda pratica per le aziende aliquote più basse degli Stati Uniti, il 12% contro il 35% degli Usa. Ma la normativa irlandese prevede che una società sia residente nel Paese solo se è gestita e controllata in loco. Così, visto che le filiali di Apple non hanno dipendenti e sono gestite da top manager da Cupertino, Apple è riuscita a risultare «senza Stato» e a evitare il pagamento delle tasse, negoziando un'aliquota inferiore al 2%.

Un'accusa che Cook ha respinto. «L'unità in Irlanda è stata progettata non per eludere le tasse», ha precisato, «ma per vendere all'estero, dove il nostro gruppo realizza il 61% del fatturato totale». L'erede di Steve Jobs ha ricordato «i 600 mila posti di lavoro che la nostra compagnia sostiene nel Paese» e che fanno di Apple «il principale contribuente tra le grandi corporation Usa», avendo pagato 6 miliardi di dollari di tasse all'erario Usa nel suo ultimo esercizio fiscale, «cioè 16 milioni al giorno».

La guerra dei numeri gli è servita per chiedere la revisione del sistema fiscale sulle grandi aziende Usa, che, secondo Cook «oggi non è al passo con l'avvento dell'era digitale e il rapido mutamento dell'economia globale». Ma la testimonianza non ha convinto il presidente della commissione Carl Levin, che ha accusato Apple di «aver cercato il Sacro Graal dell'elusione fiscale».


«Apple è una grande azienda», ha spiegato il senatore democratico Levin, «ma nessun gruppo dovrebbe poter determinare da solo quanto paga di tasse utilizzando degli espedienti». Anche il senatore repubblicano John McCain si è mostrato rigido. «L'uso di queste tattiche da parte delle società ha l'effetto di far salire le tasse degli americani normali e far aumentare il debito federale», ha teorizzato, definendo Apple «tra gli evasori fiscali più grandi d'America».

Prima di Cook aveva preso la parola il senatore Rand Paul, uno dei leader del movimento Tea Party, l'ala più estrema del partito repubblicano nata su un forte sentimento anti-tasse, che ha esortato la commissione a presentare le sue scuse alla Apple «per averne fatto ingiustamente un capro espiatorio». «Se qualcuno deve essere sul banco degli imputati», ha apostrofato, «questo è il Congresso per aver creato un codice tributario bizzarro e bizantino».

Il panel del Senato ha puntato i riflettori anche sulle strategie fiscali di Microsoft, Hewlett-Packard e altre multinazionali, rilevando che a loro volta avrebbero evitato di pagare tasse agli Stati Uniti spostando i profitti in società offshore e sfruttando le lacune dell'amministrazione fiscale, contribuendo così all'aumento astronomico del deficit federale cui l'amministrazione Obama cerca da tempo di porre un rimedio.

sabato 19 dicembre 2015

Exit tax Tassa sul trasferimento di residenza fiscale all'estero.



Con la formula exit taxes si fa riferimento a “quelle misure fiscali adottate da uno Stato volte a tassare, al momento del trasferimento della residenza fiscale, le plusvalenze sino ad allora maturate”. Attraverso tali strumenti il legislatore domestico cerca, da un lato, di porre un freno alla fuoriuscita di materia imponibile dai propri confini nazionali, e, dallʼaltro, “di non perdere la possibilità di tassare dei plusvalori che, sebbene non ancora realizzati al momento del trasferimento, tuttavia sono maturati allʼinterno dellʼordinamento tributario.”

Alla luce di quanto delineato le exit taxes possono sollevare alcune problematiche in rapporto alla compatibilità delle stesse con i principi di diritto interno e con i principi di diritto comunitario.

La disciplina italiana sulle exit taxes prevede, ai sensi dellʼart. 166 del Tuir, che “il trasferimento allʼestero della residenza dei soggetti che esercitano imprese commerciali, che comporti la perdita della residenza ai fini delle imposte sui redditi, costituisce realizzo, al valore normale, dei componenti dellʼazienda o del complesso aziendale, salvo che gli stessi non siano confluiti in una stabile organizzazione situata nel territorio dello Stato”.

La disciplina, modificata nel 2005, che trova applicazione limitatamente al trasferimento di imprese commerciali, sia individuali che collettive, prevede dunque di assoggettare a tassazione le plusvalenze dei beni dʼimpresa maturate al momento del trasferimento, con lʼesclusione di quei beni che confluiscano in una stabile organizzazione in Italia. Questo in ragione del fatto che sulla stabile organizzazione, come visto in precedenza, lo Stato continua ad esercitare la propria potestà impositiva. Alcuni autori hanno giustamente osservato come la disciplina faccia emergere alcuni dubbi con riguardo alla compatibilità dellʼart. 166 Tuir rispetto al principio della capacità contributiva sancito dallʼarticolo 53 della Costituzione. Il trasferimento non è infatti espressione di alcuna forza economica e dunque non dovrebbe costituire una manifestazione di capacità contributiva del soggetto tale da giustificare la pretesa impositiva dello Stato. Lʼimposta ha tuttavia trovato giustificazione nel richiamo allʼinteresse fiscale dello Stato, che permette di individuare il “presupposto in termini approssimativi rispetto alla forza economica medesima, secondo criteri di funzionalità rispetto allʼobiettivo di acquisizione delle risorse erariali più che di aderenza alla consistenza patrimoniale del contribuente”.

Ulteriore spunto problematico della disciplina, in rapporto con i principi di diritto interno, è emerso dalle osservazioni di alcuni autori che hanno evidenziato come nel caso di trasferimento la plusvalenza non sia realizzata, ma sia, al momento del trasferimento, solamente “latente”, al punto che il contribuente potrebbe essere costretto allʼalienazione del bene per ripagare il debito tributario. In unʼipotesi analoga la Corte costituzionale si è tuttavia già espressa, sostenendo lʼammissibilità dellʼimposta anche se fosse di dimensioni tali da costringere alla vendita del bene per fare fronte al tributo.

La disciplina sulle exit taxes assume rilevanza anche in relazione al diritto comunitario. In alcune recenti decisioni la Corte di Giustizia ha ravvisato lʼincompatibilità della exit taxes francese e di quella olandese, alla luce della contrazione che tali discipline comportano rispetto allʼesercizio delle libertà fondamentali del Trattato, in primis con riguardo alla libertà di stabilimento. Alla luce di queste indicazioni e della procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nei confronti dellʼItalia, il legislatore nazionale è intervenuto con il d.l. del 24 gennaio 2012, n. 1, che ha aggiunto allʼart. 166 del Tuir i commi 2 quater e 2 quinquies.

Lʼintervento persegue lʼobiettivo di rendere la disciplina interna compatibile con i principi comunitari di proporzionalità e con il diritto alla libertà di stabilimento riconosciuto gli artt. 49-55 del TFUE. Il legislatore nel delineare lʼintervento richiama, anche nel dettato del testo, la causa C-371/10 nella quale la Corte di Giustizia ha affermato che una exit tax comporta sì una restrizione della libertà di stabilimento che può tuttavia essere giustificata “dallo scopo di garantire lʼequilibrata ripartizione del potere impositivo tra gli Stati membri, conformemente al principio della territorialità fiscale legata ad una componente temporale”. Una siffatta disciplina è da ritenersi compatibile con lʼart. 49 TFUE nel momento in cui permette al contribuente di decidere se tassare le plusvalenze latenti in occasione del trasferimento o nel momento dellʼeffettivo realizzo.

Alla luce di queste indicazioni la nuova normativa italiana sulle exit taxes sancisce, limitatamente ai trasferimenti verso Stati europei, che “i contribuenti che si spostano in altro Paese EU potranno esercitare la scelta del momento in cui versare lʼimposta sulle plusvalenze latenti: contestualmente al trasferimento ovvero al momento del realizzo”.

Le exit taxes, per loro natura, sono in generale più difficilmente conciliabili con i principi comunitari rispetto alle presunzioni. Come è stato esamaminato in precedenza infatti le presunzioni relative pongono senzʼaltro un ostacolo al libertà di stabilimento ma sono da considerarsi ammissibili nel momento in cui la ratio della disciplina sia quella di far emergere trasferimenti fittizi. Le exit taxes invece pongono in essere delle barriere che non perseguono lʼobbiettivo di contrastare la pratica delle false residenze allʼestero, se non indirettamente, quanto piuttosto quello di impedire, attraverso il disincentivo economico costituito dallʼimposta, il trasferimento allʼestero.

La disciplina del 166 Tuir ora esaminata trova applicazione limitatamente ai soggetti che esercitano imprese commerciali. Lʼordinamento italiano infatti non prevede misure volte a tassare le plusvalenze latenti relative ai beni che si trasferisce allʼestero.

Molti Paesi hanno invece introdotto delle exit taxes anche relativamente al trasferimento di persone fisiche, limitandolo alle ipotesi di trasferimento verso Paesi a fiscalità privilegiata, in cui lʼintento evasivo è più marcato. Così la Germania, con la Außensteuergesetz che sancisce che i cittadini tedeschi sono tenuti al pagamento dellʼimposte sui redditi ovunque prodotti per i dieci anni successivi al trasferimento; una disciplina analoga è prevista in Spagna, dove i cittadini spagnoli trasferiti in paradisi fiscali sono tenuti al pagamento delle imposte nei quattro anni successivi.

martedì 15 dicembre 2015

Confidesk Email Sicura ! una società svizzera che fornisce email e file storage sicuro e criptato.



Tra le caratteristiche principali:


- email criptata
- possibilità di mettere una password alle email inviate
- doppio fattore di autenticazione ( con possibilità di un ulteriore fattore tramite invio di SMS
- possibilità di trasferire file dallo storage all'email.
- possibilità di utilizzare un proprio nome di dominio e di configurare molteplici indirizzi email per ogni dominio.
- server locati in Svizzera
- E-mail e file storage criptato ( 2048bit DSA )
- Possibilità di inviare email con password note solo al destinatario ed al mittente
- Doppio fattore di autenticazione e possibilità di utilizzare una pass-phrase di accesso; l'account è in pratica incraccabile anche perché non vi è la possibilità di recuperare la password tramite domande segrete o cose del genere.
- Se si decide di cancellare l'account, verranno automaticamente cancellati tutti i nostri dati dai server svizzeri
- Confidesk non traccia IP, Sistema operativo e browser usati e nessun altro dato che usualmente viene tracciato dai provider.
- Client su hard disk
- App per mobile.
- Possibilità di importare email da altri indirizzi.
- Server locati in Svizzera
- Nessun banner o altre seccature del genere
- Grandissima velocità del portale
- Molte altre belle cose



Il pacchetto base da 50MB è gratuito ed è ampliabile in 2 modi:


- Acquistando un pacchetto, di cui il più spazioso costa 29$ al mese ed offre 25GB di spazio.
- Invitando altri utenti tramite ref link. In questo caso ci vengono “ regalati ” altri 50MB di spazio aggiuntivo per ogni utente che si iscrive con il nostro ref link.

è questo: https://iewww.confidesk.com/auth/register/?ref=504


C'è da dire però che tra il pacchetto base gratuito ed i servizi a pagamento cambia solo lo spazio disponibile, ma il servizio è lo stesso.

Qui ci sono le FAQ: http://www.confidesk.com/faq.html

Secondo me - anche alla luce dei recenti vergognosi problemi di sicurezza di libero mail e dei problemi di privacy e gestione dei dati dei vari Google, Microsoft, ecc. - risulta necessario affidarsi ad un servizio e-mail più sicuro e professionale, anche perché la casella e-mail è la cosa più preziosa che abbiamo online siccome è associato a forum, social network, banche online, e-wallet, ecc.


Se ritenete utile le mie informazioni, potete registrarvi usando il ref link: https://iewww.confidesk.com/auth/register/?ref=504

Ciao!

lunedì 14 dicembre 2015

Licenze Di Azienda



CASE HISTORY


Licenze Di Azienda

Zcopter Ltd., la società con sede a Taiwan, ha sviluppato un nuovo widget che viene utilizzato come parte di ricambio nell'assemblaggio di elicotteri. Utilizzando questo widget quando la produzione di elicotteri, i costi di esercizio degli elicotteri può essere sostanzialmente ridotto.

Zcopter detiene i brevetti in tutto il mondo su questa invenzione, e si chiede come lo sfruttamento dei brevetti possono essere organizzati in un sistema fiscale efficiente. La soluzione suggerita:

Il brevetto dovrebbe essere trasferito a una società in basso il paese di imposizione fiscale da cui i brevetti sono concessi in licenza di uno o più licenze di aziende in paesi con una fitta fiscale trattato di rete e che non prelevare un'imposta alla fonte sui canoni pagati all'estero.

Il set-up di un sistema di licenze azienda in Mauritius possono soddisfare tali obiettivi. Mauritius ha una vasta rete di trattati di doppia imposizione, riducendo così in maniera sostanziale le ritenute alla fonte sui canoni pagati per il Mauritius società.

Anche se il Mauritius società è soggetta all'imposta in Mauritania

mercoledì 28 ottobre 2015

Costituire una SRL in Slovenia



La società SRL (società responsabilità limitata) può essere costituita da una sola persona con un atto unilaterale o da due o più persone (fisiche o giuridiche). La società a responsabilità limitata è l’unica società nella quale il numero dei soci è limitato ad un massimo di cinquanta. Solo eccezionalmente possono essercene di più con un permesso speciale del Ministro dell’Economia. Essendo la SRL una società di capitale, la sua forma è rigorosamente prescritta (atto notarile/autentica notarile). La società risponde dei propri obblighi con tutto il proprio patrimonio. I soci non rispondono per i suoi obblighi. La legge stabilisce il capitale sociale minimo: 7.500,00 EUR (versato interamente).

I documenti necessari per costituire una SRL in Slovenia sono:
  • per le persone fisiche – carta d’identità (o passaporto)
  • per le persone giuridiche – visura

Inoltre occorrono anche i seguenti dati:
  • La denominazione della società
  • La sede della società (possiamo domiciliarla presso lo studio)
  • I soci e le quote (%)
  • L’attività primaria della società (non esistono »studi di settore«, con la stessa SRL si possono svolgere diverse attività)

Il nostro servizio »all inclusive« comprende:
  • Consulenze imprenditoriali/aziendali
  • Sviluppo soluzioni ad hoc
  • Ottenimento del codice fiscale sloveno per soci e dirigenti
  • Preparazione degli atti e di altra documentazione per costituire una SRL
  • Assistenza davanti al notaio
  • Apertura conto bancario per il versamento del capitale sociale – assistenza
  • Iscrizione della società nel registro dell’IVA, preparazione del business plan della società
  • La prima dichiarazione del reddito (necessaria per calcolare l’anticipo mensile dell’a imposta sul reddito per il 2013
  • Attivazione del conto bancario presso la banca dopo l’iscrizione della società
  • Traduzione in lingua italiana degli atti e di altra documentazione (in base al numero delle pagine e le ore presso il notaio)

Acquistare una SRL

Vendiamo società già costituite con conto bancario aperto. Inoltre offriamo anche società provviste di partita IVA internazionale (iscritte nel VIES). In tutte le società il capitale sociale è stato già versato e pertanto non occorre capitalizzarle. Le società sono SRL attive da subito e possono essere acquisite dal nuovo proprietario in un solo giorno.

I documenti necessari per rilevare una SRL in Slovenia sono:
  • per le persone fisice – carta d’identità (o il passaporto)
  • per le persone giuridiche – visura camerale

Inoltre occorrono anche i seguenti dati:
  • La denominazione della società se vuole cambiare il nome già esistente.
  • La sede della società (possiamo domiciliare presso lo studio)
  • I soci e le quote (%)
  • L’attività primaria della società (non esistono »studi di settore«, con la stessa SRL si possono svolgere diverse attività)

Il tutto viene svolto dal notaio, con tradutore giuridico Italiano:
  • Dove si dichiara che le società sono state revisionate e non hanno debiti (dichiarazione del Ministero delle Entrate sloveno)
  • Che ha il bilancio chiuso a zero positivo
  • Tutti i dati della società »ex novo« vengono cancelati e la società viene iscritta nel registro delle imprese con i vostri dati.

Il Sistema Fiscale in Slovenia



Tassa corporativa sul reddito Agevolazioni Ripartizioni degli utili Tassa sui redditi da capitale IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) Tassa patrimoniale Tassa sulla vendita degli immobili Contributi previdenziali Tassa sullo stipendio Tassa sul reddito delle persone fisiche.
  • Tassazione unica 17 %
  • 100% d’investimento in R&D
  • fino al 40% dell’investimento in attrezzature e beni intangibili a lungo termine
  • 0% sui dividendi pagati ai soci degli stati membri;
  • 15% per gli altri stati (dipende dai contratti bilaterali)
  • 0 – 25% (dipende dal tempo di possesso)
  • 22% – aliquota standard;
  • 9.5% – aliquota ridotta
  • 0%
  • 2%
  • 16.1% a carico del datore di lavoro;
  • 22.1% a carico del dipendente
  • Abolita nel 2009
  • Tassa progressiva: 16%, 27%, 41% e 50 %

Fonte: Ministrstvo za finance (Ministero delle Finanze di Slovenia), 2013

Le tasse vengono pagate a DURS (ufficio delle entrate Sloveno). Le tasse d’importazione, IVA e accise vengono pagate a CURS (dogana Slovena).

Agevolazioni

Lo stato Sloveno offre agevolazioni e finanziamenti per attivita’ che creano posti di lavoro.

Detrazioni

I costi della societa si possono detrarre fino al 100%.

Tassazione per ditta individuale semplificata (imprenditore autonomo - s.p.)

Gli imprenditori possono scegliere questo tipo di attivita fino ad un fatturato di 50.000,00 eur. Questo tipo di impresa e adatta principalmente a chi fornisce sopratutto servizi o consulenze. Non serve gestire la contabilita’, ma solo l’elenco delle fatture emesse.

Alla fine dell’ anno fiscale, si deducono i costi calcolati in modo forfettario del 70% e sull’utile si calcola il 20% di tasse a titolo d’imposta.

Esempio: Su un fatturato di 50.000,00 eur la somma delle tasse da versare e di 3.000,00 eur (tassa sul utile 6%).

Le tasse vengono pagate a DURS (ufficio delle entrate Sloveno). Le tasse d’importazione, IVA e accise vengono pagate a CURS (dogana Slovena).

Perché scegliere la Slovenia?!

  • Unica tassazione sull’utile SRL 17 %
  • Detrazioni del 100% dei costi societari
  • Assenza IRAP
  • Assenza dello “studio di settore”
  • Assenza INAIL
  • Assenza articolo 18
  • Assenza TFR
  • Territorio bilingue Italiano
  • Posizione geografica strategica (Est UE)
  • Reg. veicoli aziendali a costo minimo
  • Agevolazioni fiscali per acquisto attrezzature
  • Costo del lavoro basso
  • Costi energetici bassi
  • Rischio paese molto basso

Se credi che una “SRL” in Slovenia possa essere la soluzione adatta alla tua situazione, ti invitiamo a compilare il modulo di contatto per prenotare una consulenza gratuita CLICCANDO QUI ADESSO

mercoledì 14 ottobre 2015

Il Fisco Ti ammazza ? 10% fisso in Bulgaria che aspetti Facciamo una Srl ?


Chiama Adesso !!! CLICCA QUI


venerdì 9 ottobre 2015

L’italia non e nemmeno un paese per vecchi ….i Pensionati scappano in Bulgaria



Pensionati in fuga dall’Italia:

vita da ricchi con la stessa pensione e i risparmi.
Per l’Istat sono 473mila gli over 60 che vivono all’estero, in Paesi dell'Unione europea, ma anche nel Caribe, in Asia e Maghreb. Partono soprattutto per motivi economici, perché stanchi dello stile di vita e di pensioni insufficienti e sono attirati da Stati con un regime fiscale agevolato. La testimonianza a ilfattoquotidiano.it: “La mia seconda vita è a Sofia. Voglio che le mie ceneri siano gettate nel Mar Nero”
L’Italia non è nemmeno un Paese per vecchi. Oggi i pensionati sono in fuga insieme ai giovani. Per l’Istat sono 473mila gli over 60 che vivono all’estero. Gli ultimi a partire lo fanno soprattutto per motivi economici. Nel nostro Paese un pensionato su due prende meno di mille euro al mese. E così fa le valigie chi non vuole rinunciare allo status di un tempo. Chi altrimenti dovrebbe trasferirsi a casa del figlio per arrivare a fine mese. Chi è deluso dalla politica, dallo sfacelo dell’economia, dalla maleducazione delle persone. Chi è in cerca del benessere, lontano da ansie e stress e possibilmente al caldo. Chi dopo la morte del coniuge non ce la fa più a frequentare i soliti luoghi.Costa Rica, Thailandia, Filippine, Colombia, Brasile e Cuba dove, secondo l’Inps, i pensionati italiani da 20 nel 2010 sono passati a 70 dopo l’apertura delle frontiere a gennaio 2013. E ancoraPanama, Canarie, Tunisia, Marocco, Capo Verde, Kenya e Bulgaria sono le mete di ritiro più gettonate nell’ultimo anno. Le nuove terre di residenza dove qualcuno desidera perfino essere seppellito. Pubblicità

La gentilezza della Thailandia – “Qui la gente è gentile e ti saluta per strada”, dice Antonio 65 anni, che due anni fa ha salutato la costiera amalfitana per trasferirsi a Phuket, in Thailandia (dove vivono 350 pensionati italiani, cioè 200 in più rispetto a tre anni fa). Il senso di sicurezza che avverte per strada lo fa respirare: “Posso lasciare il motorino con il casco nelle zone più affollate e nessuno me lo ruba”.Ingegnere ed ex dipendente comunale: “Ho chiuso lo studio dopo la morte di mia moglienel 2001. Per ora vivo di risparmi ma sono in attesa della pensione Inpdap, mille euro netti al mese: qui è lo stipendio di un dirigente!”. Antonio vive in un monolocale di fronte all’università, per l’affitto spende cento euro al mese, più 15 euro circa per le bollette, e giura: “La stanza mi serve solo per dormire, il resto del giorno lo passo fuori. Il clima è sempre bello”. E dell’Italia dice: “Sembra un formicaio impazzito. Io non voglio più vivere così”. In Thailandia si può permettere di tutto: “Pago 1,20 euro per un pasto, 2,50 per una camicia e 4/5 per un paio di pantaloni. E 200 euro di tasse all’anno. Ho una bella macchina e vivo nel quartiere più esclusivo dell’isola”. Se fosse rimasto in Italia non avrebbe potuto mantenere lo stile di vita di quando lavorava. Anche la compagnia non gli manca. “Ho tanti amici italiani”.

Come Giovanni 62 anni, di Padova, ex impiegato di banca, dal 2006 in Thailandia. “Sono partito perché non sopportavo l’idea di starmene da solo con le mani in mano”, racconta Giovanni, divorziato dal 2002. Cosa fa in Thailandia adesso? “Vivo! Ho scoperto uno stile semplice e più naturale: vado in spiaggia e a pescare quasi tutti i giorni, gli abitanti vivono alla giornata e ti trasmettono molta serenità”. Giovanni prende duemila euro di pensione. Si è comprato una casa dove abita con la sua nuova compagna. “Un altro motivo per cui me ne sono andato dall’Italia è l’arroganza delle persone, la poca serietà dei politici e la situazione che non si smuove. Ero stanco di tutto questo, davvero”.

Al sole di Tenerife – La signora Elena, toscana di nascita, nella vita precedente faceva la stilista aMilano. Poi tre anni fa ha voltato pagina, a Tenerife. Oggi studia spagnolo e sta all’aria aperta con le amiche. Perché ha fatto le valigie? “Non per soldi. In Italia soffrivo di mal di schiena. Qui mi sono ripresa: il microclima delle Canarie mi aiuta sia fisicamente sia psicologicamente. Poi, mi creda, non ho più potuto assistere al degrado culturale, alle piccole industrie che chiudevano a favore delle grandi catene. Ai governi vergognosi. È stato troppo umiliante”. Quali sono i vantaggi dell’isola? “Il clima, caldo e non piovoso tutto l’anno, e il fatto di essere nell’Unione Europea con un’impostazione da Paese nordico: burocrazia e sanità efficiente, ordine, pulizia, ambiente curato. Mi fa sentire rispettata”. Pensa di rientrare in Italia? “Mai. Neanche nella tomba. Voglio essere seppellita qui”.

Panama, Costa Rica, Belize: alla ricerca di regimi fiscali agevolati e qualità di vita – “In un anno le richieste di pensionati sono aumentate del 30 per cento – dice Alessandro Castagna, responsabile di Voglioviverecosì, il portale dedicato a chi vuole cambiare vita -. Andalusia e isole Canarie sono le destinazioni più frequenti perché sono abbastanza vicine, fanno parte dell’Unione Europea, godono di un buon sistema sanitario, c’è poca criminalità, burocrazia efficiente e la linguaè facile”. La conferma arriva anche da Massimo di Mollotutto, altro sito web delle opportunità oltreconfine -. Gli anziani vogliono informarsi sulle mete migliori, sul costodella vita, su come si fa a trasferire residenza e pensione all’estero. Noi abbiamo referenti italiani in loco con cui possiamo metterli in contatto. In generale – precisa Dallaglio – attirano i Paesi con unregime fiscale agevolato, per esempio la Tunisia, dove si sborsa il 25 per cento di tasse sul 20 per cento di reddito. E c’è un accordo che garantisce ai pensionati italiani una copertura medica totale.

Anche in Costa Rica, dopo un pagamento mensile in base al reddito (massimo cento euro), si ricevono le cure completamente gratis. Mentre in Belize, altra nuova meta di ritiro, i vantaggi fiscali vanno dal rimborso di tutte le spese necessarie per il cambio di residenza, allo sconto del 50 per cento su tutte quelle di soggiorno temporaneo sostenute prima di acquistare o affittare una casa, sulle assicurazioni mediche e i biglietti aerei. E a Panama – aggiunge – per chiunque abbia una pensione governativa o corporativa di almeno 700 euro al mese la residenza è quasi automatica”.

“In Tunisia vita da re per chi non ha problemi di salute” – Adriano 66 anni, ex infermiere, si è rifatto una vita in Tunisia, raggiunta quattro anni fa. Con la sua pensione, da 900 euro, a Torino si era dovuto trovare un secondo lavoro per sopravvivere. “Da quando sono qui ho guadagnato quindici anni. Non ho mai preso un raffreddore, e ho smesso di prendere le pastiglie per gastrite,mal di testa e pressione, non ne ho più bisogno”. Ha scelto questo Stato perché ci abitavano già degli amici. “Alla fine del mese in Italia non mi rimaneva più niente: 400 euro per un monolocale da 30 metri quadri, poi le bollette e le spese per la macchina”.

A Susa, città turistica tunisina, ha preso in affitto un piano di una casa sul mare: oltre cento metri quadrati, arredato, per 260 euro al mese. E ne spende altri 150 per cibo e detersivi. “Vivo con poco più di 400 euro al mese e faccio una vita da re: ho la donna delle pulizie, otto telefoni cellulari (il prezzo è di circa 20 euro l’uno), una tv, faccio shopping e vado al ristorante almeno due volte alla settimana. Un pasto mi costa circa cinque euro”. Adriano in Tunisia non ha più bisogno dell’auto. “Mi muovo con i pulmini pubblici: si fermano dove vuoi tu, basta alzare la mano. Il biglietto non costa neanche 50 centesimi. Anche i taxi sono economici: un euro per sette chilometri”. Unico neo: lasanità. “Le strutture sono fatiscenti. Consiglio di venire qui soltanto a chi non ha problemi di salute”.

Nel 2013 l’Inps ha registrato 250 pensionati residenti in Tunisia, quasi cento in più rispetto al 2010. Renato è socio di una agenzia ,nata nel 2008, che si occupa di assistere in loco chi è intenzionato a stabilirsi nel Paese (dal permesso di soggiorno al trasferimento della pensione, apertura del conto in banca fino ai corsi di francese e arabo). “Nel 60 per cento dei casi si tratta di pensionati che in Italia prendono dai 500 ai 600 euro al mese, reddito che una volta trasferito in Tunisia è lordo e di questo l’80 per cento è defiscalizzato, mentre la base imponibile è solo sul 20 per cento del rimanente (pari a circa il 6/7 per cento). Questo target cerca case in affitto da 180 a 230 euro al mese, di solito con una camera da letto e salone. Ma non ci sono solo i piccoli pensionati – precisa Fortino – Abbiamo seguito anche ex medici, direttori di banca, imprenditori,dirigenti statali, che qui lievitano il loro potere di acquisto. Ultimamente arrivano italiani di mezza età tagliati fuori dal mercato del lavoro che qui provano a reinventarsi: dal maestro di tennis all’istruttore cinofilo e psicologo”.

“Addio Lecco, spargete le mie ceneri nel Mar Nero” – La Bulgaria è l’ennesimo Eldorado per anziani: quelli italiani sono 364 contro i 106 di tre anni fa. Franco 66 anni, è uno di questi. Vive nella capitale, Sofia, da ottobre 2009. Ex camionista di Mandello del Lario, in provincia di Lecco, separato dal 2005 e in pensione dal 2007 con 1200 euro al mese. È stato intervistato dalleIene e dopo che il servizio è andato in onda, a gennaio, la sua casella di posta elettronica è stata presa d’assalto: 1600 mail in dieci giorni da parte di pensionati, tutti italiani, di cui il 20 per cento già residente all’estero: “Mi hanno scritto dalle Canarie, Francia, Svizzera, Belgio, Germania, Lituania,Sudafrica, Mauritania, Congo, Brasile, Filippine e New York”, dice Franco, ancora incredulo. Gli hanno chiesto di tutto: “Come si sta, dov’è la Bulgaria, quante tasse ci sono, se c’è l’euro, se è vero che l’assicurazione della macchina costa un terzo (vero), quanto tempo serve per avere iltrasferimento della pensione lorda e della residenza”. Risposta: “Dipende da quanto impiega ilComune italiano di residenza a mandarti il certificato di cambio di residenza. A me lo hanno spedito dopo 20 giorni ma c’è chi aspetta anche 5 mesi. Comunque qui nel giro di una settimana l’ufficio immigrazione ti fornisce la tua carta d’identità bulgara. Prima però devi presentare un documento di riconoscimento italiano, un contratto di affitto e un conto corrente in una banca locale, che apri subito con 50 euro. Dopodiché vai in ambasciata per l’iscrizione all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, cioè l’Aire”.

Nel frattempo Franco è diventato referente per un sito di trasferimento all’estero e quasi ogni settimana accoglie gruppi di pensionati che vengono qui per un sopralluogo. Franco vive con la nuova moglie, una signora bulgara della sua età, in un appartamento in centro di 50 metri quadri, che gli costa al mese 20 euro di affitto: “Mia moglie è inquilina dai tempi del regime comunista e il canone è rimasto uguale”. Altrimenti per un alloggio arredato della stessa superficie si spendono 200 euro. Cinquanta euro in più per 80 metri quadrati. Per le bollette? “40 euro al mese di elettricità e 12 per l’acqua. Qui non c’è il gas, abbiamo il boiler e il piano di cottura elettrico”, spiega Franco. E la spesa? “300 euro al mese per due persone. Anche il fisco non strozza: circa il 18 per cento di tasse e il sei per cento se sei pensionato”. Risultato: “Oggi vivo da nababbo e non più da barbone come in Italia, dove al venti del mese ero costretto ad attingere ai risparmi, che a forza di fare così sarebbero finiti alla svelta”. Svantaggi? “La lingua, ma la gente è cordiale e appena può ti aiuta, mi ricorda gli italiani negli anni ‘60 e ’70”. La Bulgaria è entrata nell’Unione europea nel 2007 ma non ha adottato l’euro: “La moneta è il lev e vale quasi due euro”, risponde Franco alle decine di pensionati che gli continuano a scrivere. Tornerà a Lecco prima o poi?


“Assolutamente no. Voglio che le mie ceneri siano gettate nel Mar Nero”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

SRL in Bulgaria ?



LO SAI CHE ……La Nazione Bulgara entrata a far parte dell’Unione Europea dal 2009 e ha provveduto a semplificare le

Procedure Commerciali.?

Per aprire una società in Bulgaria non è richiesto l’obbligo di residenza ed è anzi possibile, la domiciliazione aziendale, tenendo comunque in considerazione all’apertura di una società estera,da parte di un residente in Italia, le norme in materia antielusiva del fisco e in particolare il decreto Bersani in materia di esterovestizione.

E’ chiaro che, lo scopo principale della localizzazione di un’azienda o impresa in un paese con un regime fiscale più vantaggioso di quello nazionale, è quella di fare in modo che gli utili siano sottoposti ad una minore tassazione.

Per questi motivi principalmente si rende necessaria una consulenza specializzata che, in linea con le normative Italiane, Bulgare e in applicazione delle normative Europee sui rapporti tra Stati-membri, possa fornire le indicazioni per una corretta apertura e formalizzazione di una società in Bulgaria, tenendo innanzitutto in considerazione:
​​le esigenze concrete del cliente

gli scopi che lo stesso si è posto
sua situazione e posizione in Italia

I tipi di società previsti dal codice civile del Paese sono quelle comuni per tutti i paesi, che già si conoscono, quali:
Società in nome collettivo
Società in accomandita semplice
Società a responsabilità limitata
Società per Azioni

Le ultime due sono le tipologie più diffuse, la prima utile per le piccole e medie aziende, l’altra per i grandi imprenditori.

Una recente disposizione di Legge ha previsto che il capitale sociale della s.r.l possa essere pari a 1 euro, mentre per le S.p.A. di 25.000 euro, facilitando così l’apertura di un numero maggiore di centri d’affari.

Le società come di norma, vanno costituite davanti a un notaio presentando lo statuto e con il versamento del capitale sociale e la sua ripartizione in quote. Per ognuna dovrà essere nominato un rappresentante legale o un consiglio d’amministrazione per le S.p.A.

Nelle Società per Azioni il capitale minimo è di venticinquemila euro di cui solo il 25% sarà versato all'atto della registrazione in un apposito conto corrente bancario, il resto entro due anni. Non ci sono limiti numerici all’apertura di conti correnti che possono essere gestiti online.

Approvato l’atto costitutivo, la Società va registrata all’ufficio locale di tassazione,mentre l’attività svolta sarà dichiarata all’istituto di statistica nazionale, alle autorità doganali se il fine della società prevede gli scambi con l’estero.

Nel giro di una settimana la società è operativa

La tassazione sull’imponibile è sempre del 10%

Le spese di contabilità annue sono decisamente basse.



Personale specializzato Bulgaro


Grazie al basso costo di personale qualificato è possibile inviare in missione personale bulgaro in ogni paese europeo, al fine di compiere prestazioni lavorative a tempo determinato nei settori quali: edilizia, agricoltura, giardinaggio, pulizie, autotrasporto, manutenzioni ed ogni altro settore di prestazioni di servizi.



Se credi che una SRL in Bulgaria possa essere la soluzione adatta alla tua situazione, ti invitiamo a compilare il modulo di contatto per prenotare una consulenza gratuita CLICCANDO QUI ADESSO

mercoledì 30 settembre 2015

Malta Tutti i Vantaggi Fiscali



Questi vantaggi fiscali sono molto importanti per le persone che desiderano stabilire le loro imprese a Malta, in quanto consentono loro di godere di una pressione fiscale diminuita tramite strutture efficienti.

Inoltre, Malta ha una rete estensiva di accordi sulla doppia imposizione. Queste convenzioni aiutano a diminuire l'incertezza per l'investitore in quanto evitano la doppia imposizione di tasse.

Malta offre anche notevoli vantaggi fiscali. Infatti l'isola ha una delle aliquote fiscali più basse dell’ Unione Europea. Le norme fiscali sono pienamente compatibili con gli standard e normative emesse dall'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Essendo pienamente in armonia con gli standard fiscali internazionali, Malta appare nella lista Bianca dei paesi a fiscalità ordinaria con una buona reputazione nel ambito internazionale. Le strutture societarie maltesi sono basate sul sistema di full imputation e il sistema del rimborso dell'imposte, che sono approvate dalla Commissione europea. L'accordo tra Malta e l'Unione Europea è stato siglato nel 2006, dopodiché si è convenuto che sulla distribuzione degli utili, la società pagherà la tassa societaria, una parte delle quale sarà rimborsata al socio.

Condizioni di tassazione particormente vantaggiose sono realizzate per l’intestazione di yacht e società di scommesse e giochi on line.

Vi è la possibilità di ridomicilare una società estera in Malta: Es possedete una società offshore o una srl italiana e decidete di operare in Malta con i vantaggi fiscali, sarà possibile ridomicilarla risparmiando sui costi di costituzione.

Se credi che una compagnia offshore a Malta sia la soluzione adatta alla tua situazione, ti invitiamo a compilare il modulo di contatto per prenotare una consulenza gratuita

Societa’ Maltesi



Le società di capitale maltesi (limited liability companies) si dividono in:

-Public limited companies (PLC) : capitale sociale minimo 45589 €, deve esser versato non meno del 25% della quota sottoscritta, il numero minimo di soci è 2, si richiedono 2 direttori ed un segretario di società

-Private limited companies (LTD): capitale sociale minimo 1170 €, versato il 20%, il numero minimo di soci è 2 ed il massimo 50, si richiede un direttore ed un segretario di società (il direttore non può essere una persona giuridica)

-Private exemp companies: forma particolare di LTD che ammette anche un singolo azionista. i soci devo essere persone fisiche, il direttore può svolgere anche l’incarico di segretario di società.

La tassazione societaria a Malta è del 35% tuttavia agli azionisti residenti all'estero sono restituiti i 6/7 dell’imposta, quindi l’imposta reale è del 5%. La restituzione avviene entro il mese successivo al versamento.

Si tratta di fatto dell’imposta societaria più bassa d’Europa. Vi è inoltre un imposta annuale sul capitale autorizzato che varia tra i 164 € ed i 979 €

Gli obblighi della società sono: un’assemblea generale annuale, un rendiconto annuale, un bilancio.

L’ IVA a Malta è del 18%

Per effettuare il Trasferimento di Residenza senza incorrere in problemi con il Fisco italiano chiedici Una Consulenza Gratuita Adesso
Compila subito il Form Qui

Malta come centro finanziario nascente



Malta si sta impegnando per diventare un centro finanziario d'importanza, e a già riscosso un notevole successo verso questo obiettivo. In effetti negli ultimi anni che c'è stata una forte crescita nella registrazione di fondi e di servizi relativi. Recentemente, la Hedge Funds Review ha ribadito ancora una volta nel Malta Special Report 2011/2012 che Malta è un paese che possiede una grande potenzialità di crescita.

Altri esempi dell'importanza crescente di Malta si trova nel Global Financial Centres Index, pubblicato il 3 marzo 2008. In questo indice gli esperti hanno identificato Dubai e Shanghai come i due centri che probabilmente aumenteranno d'importanza nel corso dei prossimi due o tre anni, seguiti da Malta e Singapore. Anche al interno dello stesso documento, Malta è elencata come uno dei primi cinque centri finanziari che potrebbero diventare rilevanti nei prossimi anni.

Malta membro dell’Unione EuropeMalta è membro dell'Unione Europea dal maggio 2004. Successivamente, ha adottato l'euro nel gennaio 2008. L'adesione all'UE offre un comfort notevole per gli investitori in quanto significa che l'intero corpo della legislazione dell'UE, che adesso è diventata considerevole, è applicabile a Malta. Pertanto, come esempio, le società che si stabiliscono a Malta possono trarre benefici dalla direttiva applicabile sugli interessi e canoni. Grazie a questa direttiva, in certe circostanze, il pagamento d’interessi o canoni tramite stati membri, può essere essentanto dal pagamento d’ imposte. Questo rende Malta un trampolino di lancio ideale per entrare nel UE, anche per imprese non europee ma che sperano di stabilire scambi intracomunitari.

Altri vantaggi della legislazione UE più specifica al settore delle imprese sarebbe la direttiva relativa alle fusioni transfrontaliere delle società di capitali e la possibilità di usare specifici entità aziendali europei come la Societas Europaea.

Diritto societario basato su normative del Regno Unito.

Questo vantaggio è più rilevante per gli investitori che hanno familiarità con il diritto societario inglese. Il diritto maltese sulle società trae origine dal modello inglese; questo significa che le persone che hanno già aziende nel Regno Unito sono a conoscenza dei concetti giuridici presenti nel Companies Act (la legge maltese sulle società). Questa familiarità conforta gli investitori, che non devono familiarizzarsi con un'altro sistema di norme societarie completamente diverse.

Inoltre, benché le leggi maltesi sono pubblicate sia in maltese e sia in lingua inglese, e anche se normalmente è la versione maltese la versione che prevale in caso di difficoltà di interpretazione, esiste un'eccezione per il diritto societario. Infatti, secondo il Companies Act è la versione in lingua inglese che prevale su quella maltese. Questa particolarità è legata alla storia giuridica di Malta. Tuttavia, questa curiosità storica aggiunge ulteriore comfort ad un investitore la cui lingua di lavoro è l'inglese.

Per effettuare il Trasferimento di Residenza senza incorrere in problemi con il Fisco italiano chiedici Una Consulenza Gratuita Adesso
Compila subito il Form Qui

Società in UE: Malta




Si possono pagare meno tasse anche restando nella Comunitá europea.

Costituire una società a Malta ha molti vantaggi.

In primo luogo l'isola è vicina sia al Nord Africa e all’ Europa Continentale, ed è anche membro dell'Unione Europea. La sua prossimità geografica con l'Africa settentrionale offre anche notevoli vantaggi per gli investitori che desiderano utilizzare Malta come base operativa per i paesi della regione, in particolare i paesi che stanno apprendo all'economia mondiale dopo molti anni d'isolamento. La Libia ne è un caso emblematico; è un paese con un potenziale illimitato che ha appena iniziato il processo per ricostruirsi, e che sta attirando l'attenzione internazionale.

Malta inoltre è una delle economie meno compromesse dall’attuale crisi dell’Euro e rappresenta una delle giurisdizioni più sicure dove investire ed offre interessanti condizioni fiscali per chi vuole stabilirvi la propria residenza.

Per effettuare il Trasferimento di Residenza senza incorrere in problemi con il Fisco italiano chiedici Una Consulenza Gratuita Adesso
Compila subito il Form Qui

giovedì 24 settembre 2015

Case, appartamenti e ville in Bulgaria



Affittare o acquistare un immobile in Bulgaria, si può rivelare un vero affare se il costo viene paragonato ai salari, agli stipendi, le pensioni o redditi da lavoro indipendente medi italiani, nochè al costo di locazione e vendita di un qualsiasi immobile.

Tuttavia con uno stipendio medio in Bulgaria, a meno chè non svolgiamo un lavoro in proprio ben avviato o percepiamo redditi superiori ai 700/800 lev al mese, il costo di un affitto o l’acquisto di una casa, un appartamento o qualsiasi altro immobile, incide sulle nostre finanze locali come nel belpaese.

Pur trovando alloggi a “buon mercato”, vige quasi sempre la regola (a parità di mq, rifiniture e servizi) “lontano dal centro spendo meno”, o ancora, “una piccola cittadina risulta più economica di un grande centro”.

Pertanto possiamo trovare nella capitale Sofia, in locazione e posizione centrale, appartamenti da 70/100 mq al costo di circa 500/600 lev (250/300 euro) o da 150/200 mq nel centro di Sofia a partire da 1200 lev.

Per chi cerca una nuova sistemazione in Bulgaria, acquistando o affittando un immobile, consigliamo di visitare questi siti che propongo molti annunci di compra-vendita e affitti.

  • Mirela Real Estate – (sito anche in inglese) Agenzia immobiliare operante in quasi tutto il territorio bulgaro, sede centrale Sofia
  • Bulgarian Properties – (sito disponibile in più di 15 lingue, tra cui l’inglese, ma non in italiano) – Agenzia immobiliare operante in quasi tutto il territorio bulgaro
  • ERA – (sito disponibile in bulgaro e inglese) Agenzia immobiliare con sistema franchising operante in tutto il territorio
  • Realestates.bg – (anche in lingua inglese) Motore di ricerca con proposte di affito e vendita di qualsiasi immobile

Per effettuare il Trasferimento di Residenza senza incorrere in problemi con il Fisco italiano chiedici Una Consulenza Gratuita Adesso
Compila subito il Form Qui

Imposizione fiscale sulle aziende e società



Negli ultimi 3 anni la tendenza dell’imposizione fiscale in Bulgaria segue un andamento abbastanza stabile, stimolando l’attività di nuovi investitori e imprenditori.

Il regime fiscale attualmente in vigore si basa su una tassazione aziendale del 10% sull’utile netto.

Per quanto riguarda la tassazione dei dividendi l’aliquota è del 5%, che scende allo 0% per le persone giuridiche (enti CE)

Percentuali che posizionano la Bulgaria ai primi posti in Europa per minor tassazione sull’utile aziendale.

lunedì 21 settembre 2015

LA TUA SRL IN BULGARIA COSTITUITA DALL'ITALIA



E’ possibile costituire una Srl direttamente dall'Italia, senza doversi recare fisicamente in Bulgaria, e risparmiando quindi notevolmente sui costi di trasferta. Sarà nostra cura inviare tutta la documentazione ( in doppia lingua: italiano e bulgaro…) per posta elettronica, che dovrete reinviarci, sempre per email, opportunamente controfirmata. L'unico obbligo per poter costituire una Srl bulgara direttamente dall'Italia, sarà quello di doversi recare presso l'Ambasciata Bulgara in Italia o presso una qualsiasi altra sede consolare sul territorio italiano, per legalizzare un documento di delega (che vi forniremo noi…) di cui abbiamo bisogno per agire in vostra vece.


I passaggi per registrare una società in Bulgaria…
Consulenza legale/amministrativa

iniziale Redazione contratti

Preparazione e stesura set documenti aziendali


Notarizzazione documenti

Apertura conti correnti bancari

Domiciliazione legale


Certificato di “Good Standing”


Timbri societari

domenica 20 settembre 2015

Aziende in Bulgaria



In considerazione dell'oramai insostenibile “Sistema Italia”, è diventato vitale per moltissime realtà prendere in considerazione l'ipotesi di delocalizzare le proprie aziende in quei paesi che offrono un maggior livello di competitività. Avviare una popria azienda in Bulgaria oggi, significa garantirsi un enorme vantaggio fiscale, grazie ad una imposizione FLAT di appena il 10% sui redditi netti aziendali! A questo importantissimo fattore si accompagnano una serie di altri vantaggi competitivi che concorrono ad abbattere il rischio di impresa, come costi operativi, gestionali ed amministrativi tra i più bassi in Europa, burocrazia snella ed efficace, costo del lavoro ai livelli minimi in Europa… Le statistiche ci dicono che tutti coloro che hanno deciso di investire in Bulgaria, hanno ridotto notevolmente le spese aunmentando invece i profitti!

TIPOLOGIE DI AZIENDA CONSIGLIATA. La forma di società più comunemente utilizzata in Bulgaria è la Srl (denominata OOD se con più soci o EOOD con socio unico), perchè è la più veloce (si costituisce in circa 5 giorni lavorativi…) ed economica (è richiesto solo 1 Euro di capitale sociale…).
Il diritto bulgaro prevede la possibilità di aprire una Srl in modalità “dormiente” oppure“operativa”.
Una Srl “dormiente” viene costituita normalmente allo scopo di possedere beni mobili ed immobili, e quindi sarà dotata soltanto di codice fiscale e non necessiterà di alcuna attività contabile. L'unico costo, quindi, sarà rappresentato dalla tassa annuale del Registro delle Imprese.
Una Srl “operativa” invece, a differenza della prima, dovrà gestire la contabilità, e se vorrà fatturare anche al di fuori della Bulgaria, dovrà acquisire il codice IVA intracomunitario (VIES)

mercoledì 16 settembre 2015

Le novità al bilancio di esercizio



D.Lgs. 18 agosto 2015 n. 139.

GUIDA BREVE ALL'AFFIDO CONDIVISO DEI FIGLI CON IL GRATUITO PATROCINIO

pubblicato il 30/05/2011, 133 Kb, a cura di: Studio Avv. Alberto A. Vigani

GUIDA BREVE AL RECUPERO CREDITI DI LAVORO

pubblicato il 30/05/2011, 292 Kb, a cura di: Studio Avv. Alberto A. Vigani

REGISTRO CONTABILE CONTRIBUENTI MINIMI 2015

pubblicato il 19/01/2015, 1.294 Kb, a cura di: Studio Meli e Studio Manuali

MODELLO IVA 2015

pubblicato il 20/01/2015, 1 Kb, a cura di: AteneoWeb S.r.l.

altri strumenti utili…

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale di venerdì 4 settembre il D.Lgs. contenente le nuove norme sui bilanci, in attuazione della Direttiva 26 giugno 2013, n. 2013/34/UE.

Tra le principali novità è previsto l'obbligo di redazione del rendiconto finanziario e il nuovo art. 2435-ter , dedicato al bilancio delle micro-imprese; si considerano micro-imprese le società che nel primo esercizio o, successivamente, per due esercizi consecutivi, non abbiano superato due dei seguenti limiti:
  • totale dell'attivo dello stato patrimoniale: 175mila euro; 
  • ricavi delle vendite e delle prestazioni: 350mila euro; 
  • dipendenti occupati in media durante l'esercizio: 5 unità.

Le micro-imprese così definite non saranno tenute alla redazione:
  • del rendiconto finanziario; 
  • della nota integrativa se in calce allo stato patrimoniale sono riportate le informazioni di cui all'art. 2427, comma 1, numeri 9) e 16) del Codice civile; 
  • della relazione sulla gestione quando in calce allo stato patrimoniale sono riportate le informazioni di cui all'art. 2428, numeri 3) e 4), del Codice civile.

Il decreto interviene anche sui principi di redazione del bilancio e in particolare sul principio della prevalenza della sostanza sulla forma, stabilendo che “la rilevazione e la presentazione delle voci è effettuata tenendo conto della sostanza dell'operazione o del contratto”.

La relazione al decreto ha, precisato che, ai fini dell'applicazione di questa disposizione ai singoli casi concreti, occorrerà fare riferimento ai principi contabili nazionali, che dovranno essere aggiornati dall'OIC sulla base delle nuove disposizioni contenute, in modo da fornire gli strumenti per la declinazione pratica del principio della sostanza economica.

Le novità si applicheranno ai bilanci relativi agli esercizi finanziari aventi inizio a partire dal 1° gennaio 2016.

Società cancellata. Chi risponde dei debiti?



Una società cancellata dal Registro delle Imprese è estinta. Ma cosa succede dei debiti insoddisfatti che la società aveva nei confronti di terzi?

IN EVIDENZA

REGISTRO COMPENSI A TERZI (CERTIFICAZIONE COMPENSI ASSOGGETTATI A RITENUTA). ANNO 2015.

pubblicato il 27/04/2015, 196 Kb, a cura di: Studio Meli e Studio Manuali

COOPERATIVE A MUTUALITà PREVALENTE: VERSIONE 2015 (IRES DI COMPETENZA 2014)

pubblicato il 26/01/2015, 1.290 Kb, a cura di: Studio Meli e Studio Manuali

ISTRUZIONI UNICO PF1/2014

pubblicato il 04/02/2014, 892 Kb, a cura di: AteneoWeb S.r.l.

DECISO IN PARZIALE ACCOGLIMENTO UN RICORSO AVENTE BASE REDDITOMETRICA

pubblicato il 06/02/2014, 282 Kb, a cura di: Studio Dott. Roberto Simonazzi

altri strumenti utili…

Della questione ne avevamo già parlato in precedenti occasioni, trattando proprio degli

effetti della cancellazione sui debiti e sui crediti

.

Riepiloghiamo brevemente i termini della questione.

Per effetto della cancellazione della società si verifica un fenomeno di tipo successorio (esattamente come succede nel caso di morte di una persona): i soci subentrano alla società diventando gli effettivi titolari dei debiti sociali, e conservano il debito originario della società nei limiti in cui abbiano ricevuto utili in base a riparto, a seguito di bilancio finale di liquidazione.

La ripartizione del debito della società tra i soci

Il problema che si pone una volta che la società è stata cancellata dal Registro delle Imprese è quello dei debiti preesistenti e della posizione dei creditori sociali.
Proprio in virtù dell'effetto di cui abbiamo detto prima, - ossia del fatto che la cancellazione della società determina il trasferimento delle obbligazioni sociali ai soci -, ciascun creditore rimasto insoddisfatto potrà promuovere un'azione nei confronti dei soci.

Proprio la cancellazione della società costituisce il presupposto necessario affinché i creditori possano agire nei confronti dei soci.

Lo ha stabilito la Cassazione in più occasioni, anche con una recente sentenza, n. 13259 del 26 giugno 2015, ribadendo il principio secondo cui l'estinzione della società a seguito della sua cancellazione dal registro delle imprese non determina anche l'estinzione dei debiti ancora insoddisfatti che ad essa facevano capo.

L'azione di responsabilità nei confronti dei soci

Il creditore sociale rimasto insoddisfatto, a seguito della cancellazione della società, ha la possibilità di agire nei confronti dei soci, dimostrando il presupposto della responsabilità di questi ultimi.

In concreto, il creditore dovrà dimostrare che in base al bilancio finale di liquidazione vi sia stata la distribuzione dell'attivo risultante dal bilancio medesimo e, quindi, che una quota di tale attivo sia stata effettivamente riscossa dal socio.

Il limite della responsabilità di ciascun socio è dato proprio dalla quota di attivo che egli ha riscosso in sede di distribuzione.

IN COSA CONSISTONO I VANTAGGI DI TASSAZIONE ISOLE CANARIE



Le Canarie essendo una Comunità Autonoma anche se fa parte della Spagna, ha avuto sempre una tassazione favorevole rispetto alle altre regioni spagnole. Il regime fiscale delle Canarie prevede per le imprese la possibilità di usufruire di una tassazione con un aliquota del 4%. Quindi uno dei migliori regimi fiscali europei se non il migliore oggi. Inoltre, nelle Isole Canarie l'IVA (IGIC) è del 7 % per molti prodotti e servizi fino a toccare l'aliquota massima di 13,5 % per prodotti di lusso o non di prima necessità e in alcuni casi dello 0% per le nuove tecnologie e servizi informatici. Ovviamente, tutto ciò, di per se offre molti vantaggi agli imprenditori che stanno considerando di aprire una società alle Canarie.

Oltre il regime fiscale a bassa tassazione le Isole Canarie offrono il vantaggio di avere sempre una temperatura media sui 22/24 gradi per tutto l'anno. Non ci sono eventuali spese di riscaldamento e comunque il costo della vita è più basso rispetto all'Italia. Non ci sono spese per vestiario di tipo autunnale ed invernale. Questa situazione si riflette anche su una riduzione delle spese di conduzione (riscaldamento) e manutenzione sul proprio immobile. Costo della vita contenuto rispetto al trend Italiano e medio dell'Europa.

Alle Canarie non c'è smog, sia grazie ad una politica di preservazione dell'ambiente che per la continua ventilazione; inquinamento acque e terreni inesistenti. La tutela dei cittadini canari non riguarda solo la salute ma anche la sicurezza, grazie ad un sistema di prevenzione e controllo la delinquenza e gli atti violenti sono praticamente inesistenti. L'ottimo livello della qualità della vita è infatti una prerogativa molto importante ed apprezzata dagli imprenditori ed investitori.

Il Regime Economico e Fiscale delle Isole Canarie (REF) prevede quindi una varietà di incentivi fiscali per la creazione e sviluppo di nuove imprese autorizzate dall'Unione Europea e dalla legge spagnola per compensare la propria posizione periferica. Alcuni vantaggi e incentivi fiscali dovuti alla tassazione isole Canarie sono la assenza di tasse per trasferimenti patrimoniali e atti giuridici documentati per le nuove società domiciliate nelle Isole Canarie. In alcuni casi no IVA (IGIC) per l'acquisto di beni d'investimento. Riduzione dell'imponibile fino al 90% degli utili non distribuiti che vengono utilizzati per l'acquisto di immobili alle Isole Canarie. Taglio del 50% sulle tasse societarie e sull’ IRPEG per la vendita di prodotti delle Isole Canarie. Quindi per i prodotti agricoli, industriali, pesca e allevamento. Riduzione della tassazione delle società e IRPEG per gli investimenti fatti nelle Isole Canarie.

Tutto questo regime di tassazione isole Canarie rende questi luoghi pur considerati Paradisi Fiscali appetibili per l´esercizio di attività di investimento ed imprenditoriali svolte legalmente. Il REF canario contiene una serie di incentivi e deduzioni fiscali relativi alla creazione e sviluppo delle attività d'impresa, contemplati nella normativa spagnola ed autorizzati dalle istituzioni della UE:
  • Esenzione della tassa sui Trasferimenti Patrimoniali e Atti Giuridici Documentati per le Società di nuova costituzione domiciliate alle Canarie si ampliano, modernizzano o delocalizzano. 
  • Esenzione, in specifici casi, dell’ IGIC per l'acquisto di beni d'investimento. 
  • Riduzione sulla base imponibile dell’ Imposta sulle Società fino al 90% degli utili non distribuiti destinati all’ acquisto di beni immobili nuovi o usati in Canaria ( riserva per gli investimenti ). 
  • Sconto del 50% sulla quota dell’ Imposta sulle Società e sull’ IRPEG derivata dalla vendita di generi prodotti nell’ Arcipelago Canario, specifico per le attività agricole, industriali, gli allevamenti e la pesca ( compatibile con la riserva per gli investimenti ). 
  • Sconti sull’ Imposta sulle Società e sull’ IRPEG per investimenti effettuati in Canaria. 
  • L'imposta indiretta IGIC é similare all’ IVA, ma abitualmente ha un'aliquota del 7% per beni e servizi “ordinari” ed arrivare ad un massimo del 13,5 % per beni e servizi “non primari” (acquisto o noleggio auto, acquisti beni preziosi ecc. ecc.) o di lusso; in alcune particolare applicazioni si riduce a ZERO (acquisto nuove tecnologie, informatica , ecc. ecc.) 
  • Registro Navale Speciale che include: 
  • L'esenzione della Tassa sui Trasferimenti Patrimoniali. 
  • Lo sconto del 90% sull’ Imposta sulle Società. 
  • Lo sconto del 90% sui contributi sociali ( INPS locale, etc. ) pertinenti alle Società. 
  • La considerazione di rendita esente del 50% per il personale imbarcato soggetto all’ IRPEG per il lavoro effettuato durante la navigazione effettiva su navi regolarmente iscritte nel registro speciale. 
  • ZEC : Prorogato sino al 2026, introducendo ulteriori agevolazioni, lo Speciale modello d'imposizione fiscale a regime ridotto (4%) di cui beneficiano le Società neo costituite nelle Isole Canarie, Spagna, Unione Europea. Per Imprese, aventi precisi requisiti, che si costituiranno ed attiveranno entro il 31/12/2020.

Non da meno vi è stata l'approvazione di due Zone Franche: una a Gran Canaria e una a Tenerife.
Questo comporta la possibilità di ottenere interessanti vantaggi economici per lo sviluppo di attività imprenditoriali insediati in queste aree.
La Zona Franca è una zona doganale all'interno della quale si possono svolgere una serie di attività come la lavorazione e trasformazione di prodotti, semilavorati e materie prime, all'immagazzinamento, packaging e distribuzione di merci il tutto senza applicazione ne di oneri ne di imposte indirette.

Isole Canarie: fisco, normative, curiosita’, stile di vita



Le Canarie non sono un paradiso fiscale, ma fanno parte della Spagna e quindi dell'Unione Europea con i molti vantaggi che ne conseguono. Infatti, le Isole Canarie essendo situate in una zona molto periferica godono di un regime fiscale molto vantaggioso in quanto hanno una tassazione ridotta rispetto alla Spagna ed anche a paragone degli altri Stati Europei. Ricordiamo quindi che le Isole Canarie (contrariamente a quanto affermano diversi consulenti poco preparati in questa specifica materia) NON sono “Paradisi Fiscali” e NON sono quindi inserite nella “Black List” di riferimento utilizzata da parte di tutte le Autorità e Funzioni competenti in materia di fiscalità e tributi.

Con l'entrata in vigore di disposizioni del Governo Spagnolo, mirate a promuovere lo sviluppo economico e sociale e la diversificazione produttiva dell'area, l'arcipelago delle Canarie (intendendo tutte le Isole Tenerife, Gran Canaria, Lanzarote, La Gomera, El Hierro, La Palma e Fuerteventura) viene dichiarata Zona Specaile ed offre prospettive interessanti per gli investitori ed imprenditori. L'Arcipelago Canario, Comunità Autonoma facente parte della Spagna, per la sua posizione insulare decentrata e le sue peculiarità ( ora classificata dall'Unione Europea come “Regione Ultraperiferica”) ha sempre goduto di un regime economico e fiscale più vantaggioso rispetto alle altre Regioni spagnole.

Questo permette alle Isole Canarie di godere di agevolazioni molto interessanti per coloro che vogliano investire aprendo attività o società, ma le opportunità sono anche nell'investimento immobiliare e nel godere di un regime agevolato.

Per effettuare il Trasferimento di Residenza senza incorrere in problemi con il Fisco italiano chiedici Una Consulenza Gratuita Adesso
Compila subito il Form Qui

I VANTAGGI DELLE ZONE FRANCHE NELLE ISOLE CANARIE:



Lo scopo della creazione di una Zona Franca è quello di potenziare le attività del commercio Internazionale, qualsiasi merce può transitare dalla Zona Franca indipendentemente dalla sua provenienza. Le merci possono essere vendute liberamente sia all'interno del Mercato Comune Europeo che, in tutte le altre destinazioni nel Mondo. Tutte le operazioni realizzate all'interno della Zona Franca risulteranno esenti da qualsiasi tipo d'imposta. Le imprese istallate nella Zona Franca Canaria potranno godere (in applicazione al REF) del vantaggio consistente nel fatto che le operazioni di “perfezionamento attivo” non possono essere limitate da condizioni economiche perché non esistono requisiti finalizzati al rispetto della concorrenza di altre imprese della Comunità Europea.

Per “Perfezionamento Attivo” si intende la generazione di valore aggiunto mediante attività produttiva o di trasformazione. Questo consente l'esonero del pagamento delle tariffe per materie prime e componenti importati, nelle Zone Franche Canarie queste operazioni non sono soggette al versamento di IVA; questa verrà versata solo se si esporterà la merce nell'UE, ma NON dovrà essere pagata caso di esportazioni verso paesi terzi.

giovedì 10 settembre 2015

LA FORNITURA DOCUMENTALE DI BASE DI UNA SOCIETA’ OFFSHORE



Dopo aver ricevuto i documenti di identificazione necessari,tutti autenticati, ed inviati in copia autenticata per corriere,attraverso lo studio TGH Abogados quando aprirete una società anonima otterrete secondo i tempi del registro di appartenenza :

  • Patto Sociale in Inglese od Spagnolo e seconda traduzione ,apostilllato e notarizzato
  • Verbale del primo meeting od riunione societaria , apostillato ed eventualmente tradotto e notarizzato
  • General Power of Attorney (POA) o Procura Generale a vostro favore, apostillato ed notarizzato
  • Prestanomi professionisti del nostro studio (Avvocati specializzati ed non persone comuni od sconosciuti,con copia dei loro documenti di identità) come direttori
  • Lettere di dimissioni dei prestanomi direttori, vere lettere in carta firmata di cui ne avrete possesso in unica copia originale da conservare gelosamente, notarizzate
  • Certificato di azioni in pregiata ed elegante pergamena ed carta notarile,apostillati
  • Certificato di ruolo (Incumbency), notarizzato
  • Fornitura Consiglio di Amministrazione
  • Registro Azioni e Soci
  • Tax Exemption Certificate , anche apostillato a richiesta
  • Seal o Timbro in Gomma con il marchio vostra società
  • Originale assegni tasse pagate per apertura e ricevute elettroniche se disponibili
  • Uso nostro ufficio come sede legale della società presso la torre più prestigiosa del paese in cui incorpora la società
  • Good Standing

Qualsiasi persona, imprenditore o no, che desidera avviare un’azienda all’estero può rifarsi a quanto riassunto in questo articolo per avere le idee chiare sulla realtà offshore. Al resto ci pensiamo noi.

COME AVERE UNA SOCIETA’ OFFSHORE IN REGOLA



Indipendentemente dal tipo di compagnia che aprirete, indipendentemente dal tipo di giurisdizione in cui incorporerete la vostra società anonima occorre :

  • - Che La Società Offshore abbia un indirizzo fisico, un ufficio sia virtuale che fisico dove poter essere raggiunti,questo deve includere telefono fisso,fax,segretario in alcuni casi,buca lettere personale.Per 300 Euro mensili possiamo offrirvi tutto questo ed oltre.
  • - Che la Società Offshore abbia un conto corrente nello stesso paese in cui sia stata fondata ,questo possiamo aprirlo noi per voi
  • - Che la Società Offshore abbia a disposizione i suoi documenti presso la sede commerciale della stessa
  • - Che abbia almeno un dipendente locale , in alcuni paesi per 6000 Euro all'anno possiamo assumere un dipendente part-time per voi
  • - Che abbia un sito web Istituzionale, con mail, form contatto , form ordini,indirizzo in https ,protezione virus.Possiamo offrirvi questo a a partire da 1500 Euro anno
  • - La società offshore dovrebbe vendere e comprare a livello locale
  • - Occorre un amministratore locale o fiduciario o direttore della società offshore
  • - Va comunque ricordato che avere una società offshore non vi esime dalla contabilità obbligatoria della stessa, quindi comunque un contabile dovrà essere mantenuto od voi stessi dovrete portarla a registro,alcune banche la chiedono soprattutto quando sono interessate cifre considerevoli tra i 3 ed 10 milioni di di USD minimo.

CHI SONO I PRESTANOMI O NOMENEES NELLE SOCIETA’ OFFSHORE



​ Con il termine prestanome o nomenees si intende una persona fisica o giuridica che firma come intestatario i documenti sia societari che in alcuni casi bancari , al fine di occultare il reale intestatario od reale imprenditore che si cela dietro la società anonima stessa (imprenditore occulto) per poter salvaguardarne la privacy ed evitare che tale società offshore possa essere ricondotta al reale beneficiario od imprenditore che legalmente, per i più svariati motivi ,decide di rimanere occulto.La figura del prestanome e come volgarmente definito “testa di legno” è una figura giurisprudenziale legale, quindi che agisce nella piena conformità legale e non costituisce in alcun caso una figura impropria all’ atto costitutivo od alla legittima operatività od alla legittima identità della società offshore a cui fa\fanno capo gli stessi prestanomi.Esistono sia prestanomi della giunta direttiva, quindi soggetti che appaiono come i reali direttori, segretari, vocali e tesorieri delle società , occultando di fatto i reali direttori della stessa, sia prestanomi o nomenees azionisti, quindi soggetti od società che risultano legalmente i soli azionisti della società occultandone di fatto i reali azionisti e beneficiari della stessa.Come detto possono essere prestanomi sia persone fisiche che altre società di comodo. Le leggi di Panama,Belize, e di tutti i paradisi fiscali autorizza, legittima e non vieta in alcun modo l'utilizzo dei prestanomi nelle società o conti correnti dato che tale figura in questi paesi è completamente riconosciuta come legale, autorizzata ad agire come tali ed perfettamente inquadrati a norma di legge .Per la precisione circa il 98% delle società di Panama attualmente attive sono aperte con prestanomi,circa il 97% delle società del Belize hanno prestanomi ,stiamo parlando solo per Panama di oltre 55.000 Società Anonime registrate ogni anno. Per legge i prestanomi hanno una certificata fedina penale o casellario giudiziale e carichi pendenti immacolata e certificata.


Per una questione etica e di superiore professionalità garantiamo come prestanomi solo i legali del nostro studio od solo società di comodo prodotte dal nostro studio.

Tra imprenditore occulto ed imprenditore apparente ( il prestanome) vige un legale contratto di mandato senza rappresentanza in cui l'imprenditore occulto è il mandante ed l'imprenditore apparente il mandatario. Tutti i prestanomi non possono per legge gestire la società nè aprire conti a nome di essa nè controllare alcun conto a nome di essa o per conto di essa.Infatti quello che nessuno dice e spiega correttamente è che una volta fondata la società, i prestanomi, si licenziano con un documento interno, ogni prestanome emette una formale lettera di licenziamento, firmata, che ne attesta la fuoriuscita dalla società.Anche questa procedura è perfettamente legale ed autorizzata . Inoltre ogni società offshore con servizio nomenee viene sempre fornita di procure generali od in inglese General Power of Attorney od in spagnolo Poder General , sempre apostillate ed notariate a favore del vero , reale imprenditore occulto che realmente controllerà i conti e la società ,ovvero il nostro cliente finale .Normalmente una società cosi costituita assume il nome di società occulta, o società di comodo , ​ la cui operatività ed funzionalità è finalizzata all'efficienza fiscale od elusione fiscale legale secondo le normative vigenti od per asset protection.
© azeindaesterofacile
Maira Gall mail me now