Vorrei dare una risposta collettiva ad una domanda che mi viene fatta troppo spesso quando incontro persone che intendono delocalizzare se stessi.
Ovvero se è possibile prendere la residenza in Svizzera ovvero:
- Avere un contratto di lavoro o una attività lucrativa in proprio
- Avere un contratto di affitto
- Avere un assicurazione sanitaria
- Essere iscritti all’Aire
E finalmente richiedere un Permesso B.
Però, magari rimanere almeno per i primi tempi ( si come no….guardate che mica vi credo) in Italia, magari dai genitori. O da un amico (o amica?).
NON FATELO
Dovete sapere che per la legge Italiana ricorrono tre criteri per determinare se effettivamente si è residenti fiscali all’estero (e dunque non pagare le tasse in Italia)
- Il Centro degli affari
- Il Centro degli affetti
- E in generale bisogna passare 183 giorni fuori dai confini italiani (6 mesi più uno)
Non sottovalutate mai la potenza dei Big Data, e i controlli elettronici ai valichi, dunque il mio consiglio e di rispettare queste regole. E ho visto con i miei occhi (una persona che ha subito un accertamento) che non basta neppure dimostrare che si è effetivamente stati fuori per sei mesi e un giorno, bisogna anche dimostrare di avere una vita nel luogo dove si dichiara di risiedere.
Ragione per cui io ho una preziosa scatola da scarpe in cui ho conservato ogni singolo scontrino fatto in giro per la Svizzera per tutto il 2014. E’ una cautela semplice ma che vi consiglio vivamente. In Italia sei tu che devi dimostrare che le ipotesi dell’Agenzia delle entrate sono false e non viceversa.
La scatola da scarpe (Nike Pegasus prese al Serfontana di Chiasso per 94chf in offerta) del 2015 è già pronta.
In generale poi vi do un altro consiglio. Non pensate MAI di essere più furbi del fisco, in un mondo totalmente informatizzato.
Vi faccio un esempio, un trucchetto che ogni tanto spunta fuori per aprirsi un conto in nero para-anonimo, è questo:
- Si prende la residenza in un pese off-shore, di quelli che te la danno facile
- NON si dichiara la residenza presa all’Aire, il registro degli Italiani all’Estero
- Si apre un conto bancario come cittadino residente nel paese off-shore (non necessariamente nello stesso paese off.shore)
E in questo modo si “otterrebbe” un conto bancario personale perfettamente gestibile dall’Italia e intestato ad un Avatar omonimo che risiede in un paese off-shore. (decidete voi quale)
Bene.
Dovete chiedervi una cosa:
- Esiste un elenco elettronico di Italiani iscritti all’Aire
- Il Paese Off-shore ha un elenco elettronico di cittadini italiani che hanno chiesto e ottenuto la residenza
Siete sicuri che se l’italia chiede al paese off-shore di fornire l’elenco di cittadini italiani che hanno chiesto e ottenuto la residenza, questo paese off-shore NON la fornirà?
Perchè non dovrebbe? Mica è un segreto.
Allora basta fare l’incrocio fra chi a chiesto e ottenuto la residenza nel paese off-shore e chi fra questi NON è iscritto all’Aire e si ottiene un bel MIRINO sulla fronte per andare a fare approfonditi controlli fiscali, mirati appunto.
Quello che voglio dirvi è che non esistono più soluzioni semplici e comode, bisogna pagare un prezzo per ottenere la vera libertà. Fare pasticci come cittadini di uno stato affamato di entrate fiscali e che non si fa scrupoli a distruggerne la vita anche per formalità e che inverte l’onere della prova, non è una buona idea.
Un saluto dalla Svizzera
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